Calabria

"Mie figlie rapite da madre", protesta

Iniziativa vicino Tribunale, "orfane di una padre ancora vivo"

Redazione Ansa

(ANSA) - VIBO VALENTIA, 20 MAR - Un uomo, Emiliano Russo, si è incatenato questa mattina nei pressi del Tribunale di Vibo Valentia per chiedere attenzione sulla sua vicenda familiare che lo vede separato dalle sue figlie in tenera età, "rapite dalla madre - ha detto Russo - e portate in Slovacchia".
    Da tre anni l'uomo, che lavorava come musicista sulle navi da crociera, afferma di non riuscire più a vedere le figlie, da quando cioè lo Stato slovacco gli ha imposto di stare con loro 60 ore totali in un anno, cioè una volta ogni tre mesi, o cinque giorni in totale. "Chiedo - ha detto Russo - che mi sia consentito di fare il padre, come tutti, e di poter vivere ed educare le figlie secondo le leggi italiane e che la madre venga giudicata per il reato che ha commesso. Ringrazio la Procura di Vibo per l'operato e l'impegno che sta profondendo nella mia vicenda, ma mi auguro che la sua azione possa essere più incisiva e faccia accelerare l'iter per far rimpatriare le mie figlie, che sono orfane di un padre vivo".
   

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