Calabria

Sindaco comune devastato frane, decreti senza fondi

'Non c'è impegno spesa e manca firma dirigente.Colpa burocrazia'

Redazione Ansa

   (ANSA) - PETILIA POLICASTRO, 9 GEN - "In mano abbiamo solo carta straccia. Un decreto provvisorio dell'agosto scorso senza impegno di spesa. E la colpa è della burocrazia, non della politica". Così il sindaco di Petilia Policastro Amedeo Nicolazzi, replica alla protezione civile calabrese sugli interventi per le frane che stanno devastando il comune. Una situazione che ieri lo aveva portato a minacciare le dimissioni in caso di mancato intervento. "Sul documento, infatti - aggiunge - manca la firma".

"La protezione civile regionale ha parlato di costruzioni abusive a Petilia Policastro. E allora - ha detto Nicolazzi - cosa vogliamo fare, demolire tutto il paese insieme a mezza Italia? Io non me ne lavo le mani".

Il sindaco di Petilia Policastro, Amedeo Nicolazzi, minaccia di lasciare il suo incarico perchè non ha ricevuto gli aiuti promessi per far fronte al risanamento idrogeologico del suo comune. Il territorio di Petilia Policastro, nel crotonese, è devastato da oltre 30 frane che hanno portato all'evacuazione di 100 persone dalle abitazioni. Da un anno il Comune attende i finanziamenti, per 5 milioni di euro, per i progetti di risanamento idrogeologico.

L'anno scorso a Petilia Policastro è crollata una palazzina e solamente per un caso fortuito non ci sono state vittime. "Le istituzioni - afferma Nicolazzi - ci hanno abbandonato. Per diversi mesi ci hanno promesso i fondi per il risanamento e ad oggi nessuno ci aiutato. Se la situazione continua in questo modo sono pronto a lasciare il mio incarico perché non voglio avere morti sulla mia coscienza". Nei mesi scorsi il primo cittadino del comune crotonese ha emesso diverse ordinanze di sgombero, alcune delle quali hanno riguardato anche attività produttive. "Meno male - ha aggiunto - che non piove da cinque mesi. Ma con l'arrivo delle piogge temo che ci saranno ulteriori danni. La situazione nel nostro comune è davvero tragica. Italia Sicura e la Regione Calabria si erano impegnate ad aiutarci ma ad oggi non siamo riusciti a concretizzare nulla. Come Comune abbiamo preparato i progetti, li abbiamo presentati ma ad oggi nessuno che provvede a finanziarli. E pensare che si tratta, per la gran parte, di opere per la raccolta delle acque".

Per far fronte agli interventi più urgenti il Comune di Petilia Policastro ha già anticipato delle somme. "Con il bilancio comunale - conclude il primo cittadino - non possiamo certo pensare di risanare il territorio. E' per questo motivo che abbiamo chiesto aiuto senza ottenere risultato. In queste condizioni si vive in perfetta solitudine con il rischio di danni che possono arrivare da un momento all'altro. Qualcuno raccolga il nostro grido di allarme".

Nicodemo Oliverio, ascoltare appello sindaco - "Non bisogna lasciare inascoltato il drammatico appello del sindaco di Petilia Policastro Amedeo Nicolazzi, che invito a rimanere al suo posto a continuare a difendere con maggiore forza e determinazione i bisogni della comunità". Lo afferma in una nota il deputato del Pd, Nicodemo Oliverio, circa la minaccia di dimissioni del sindaco per il mancato finanziamento dei progetti per dissesto idrogeologico comunale. "Il sindaco Nicolazzi - aggiunge Oliverio - a tutt'oggi non ha ricevuto gli aiuti promessi per far fronte al risanamento idrogeologico del suo comune, e minaccia di lasciare il suo incarico in segno di protesta. Il territorio è devastato da oltre 30 frane che hanno portato all'evacuazione di decine di famiglie. Da un anno il Comune attende i finanziamenti promessi e stabiliti, per 5 milioni di euro, per i progetti di risanamento idrogeologico. L'appello, a questo punto, va rivolto al Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio: urge rispondere all'appello del sindaco Nicolazzi, garantendo quanto a suo tempo previsto. Petilia Policastro non può più aspettare. I tempi sono tutti abbondantemente scaduti, i rischi sono tutt'ora altissimi e la situazione rischia di degenerare. Oltre all'esasperazione della gente colpita dal dissesto e dalle frane, c'è il senso di abbandono che vivono gli amministratori locali, i quali a suo tempo hanno attivato tutti gli strumenti a loro disposizione". "A questo punto - prosegue Oliverio - occorre fare presto, intervenendo con immediatezza per affrontare e risolvere i guasti provocati dalle 30 frane. Il comune di Petilia attende le risorse stabilite per avviare immediatamente, quanto nelle sue responsabilità".
   

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