Basilicata

Lapice, sempre più colori in Imma Tataranni 2

L'attore a Giffoni, ero venuto a 11 anni per vedere Respiro

Redazione Ansa

(ANSA) - GIFFONI VALLE PIANA, 26 LUG - Quello di Alessio Lapice, napoletano, classe 1991, è un debutto al Giffoni Film Festival, in veste di protagonista di un incontro con i ragazzi, ma c'era già stato "a 11 anni come spettatore - dice all'ANSA -.
    Ero venuto a vedere Respiro, un bellissimo film di Emanuele Crialese. Tempo fa ho ricevuto da una ex compagna di banco le foto di me con il cappellino".
    Per Lapice, che ha debuttato con il teatro, dopo i primi ruoli di contorno in serie e film, l'impatto con il successo è arrivato nel 2019 nei panni di Romolo in Il primo re di Matteo Rovere e con la serie tv Imma Tataranni per Rai1, tratta dai romanzi di Mariolina Venezia, della quale è pronta la seconda stagione: "Ora quando passeggio per Matera (dove la serie è ambientata, ndr) le persone mi salutano come se fossi un vecchio amico, è molto bello".
    Il suo personaggio è l'appuntato Ippazio Caligiuri, assistente (sempre più fidato) del procuratore (Vanessa Scalera). "Con il regista Francesco Amato per la prima stagione avevamo pensato a un percorso per Ippazio, dall'essere come un ragazzo innocente e puro al farlo diventare uomo, parte di una società dove deve affrontare anche le proprie contraddizioni".
    Nella seconda stagione ha un'evoluzione ancora diversa, "è come se il suo spettro di crescita mostri ancora più colori".
    Lapice è anche fra i protagonisti di una serie Netflix molto attesa, Luna park, in arrivo a fine 2021. Prodotta da Fandango, ideata da Isabella Aguilar, è ambientata nella Roma della Dolce Vita ed ha per protagonisti Nora (Simona Tabasco), una ragazza che si occupa delle giostre della città e Rosa (Lia Greco), che fa parte dell'alta borghesia della Capitale. Nel cast anche fra gli altri Tommaso Ragno, Milvia Marigliano, Mario Sgueglia, Ludovica Martino, Lorenza Indovina, Edoardo Coen. "Non posso rivelare nulla - spiega - a parte che per avvicinarmi a quell'epoca ho rivisto moltissimi film con attori come Salvatori, Gassman e Manfredi. Volevo rendere quell'idea di uomo, che trovo più libera rispetto ad oggi. Gli uomini di quegli anni li trovo molto più vitali e senza filtri". (ANSA).
   

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