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Crollo yacht russi a Napoli, '30% di milionari in meno'

Ormeggiatore vip a Mergellina: spendevano 50.000 euro al giorno

Massimo Luise, proprietario del molo delle barche vip a Mergellina a Napoli

Redazione Ansa

(di Francesco Tedesco)

(ANSAmed) - NAPOLI - "Veniamo da due anni complicati per il covid, eravamo pronti a tornare al boom di grandi yacht come nel 2018 e 2019 e invece è arrivata la guerra che ci porta un calo del 30-35% delle grandi barche che arrivano in Mediterraneo da Russia e Ucraina, ma anche da Georgia, Kazakistan, Azerbaigian". E' il quadro difficile del gran turismo dei ricchi visto dal molo Mergellina di Napoli da Massimo Luise, che gestisce il molo degli yacht che arrivano anche a 160 metri di lunghezza. Turisti molto diversi dalle decine di migliaia che affollano Napoli in questa primavera: si parla infatti di oligarchi abituati a spendere anche 50.000 euro al giorno a Napoli, Ischia, Capri, Amalfi.

"Veniamo da due anni complicati - spiega Luise all'ANSA - a partire dal 2020 con il covid che ha affossato gli arrivi internazionali, portando una contrazione del 60-70%. Qui accogliamo per lo più stranieri e il calo è durato anche nel 2021. Sono stati anni difficili, con la quarantena di yacht e passeggeri chiusi a bordo per uno o due casi di covid: ricordo che era difficile portare loro perfino la spesa. Poi quest'anno, quando eravamo finalmente pronti al boom, con nuove assunzioni (siamo arrivati a 40 addetti in tutto nel Golfo di Napoli), ecco la nuova mazzata: un colpo che può portarci a un calo forse maggiore di quello del 2021". Un calo di grandi imbarcazioni attraccate, ma anche di spese sul territorio: "Ci sono grandi yacht 'congelati' - spiega Luise - e tanti che si sono trasferiti in Turchia, in Grecia o a Dubai già a gennaio, immaginando che la guerra era alle porte, e che dunque quest'anno non saranno a Napoli, Capri, Amalfi, Ischia, località che amano sempre.

Gli arabi con grandi barche spendono tanto, ma in molti casi russi, ucraini, kazaki hanno una potenzialità di spesa più forte, parlo di circa 50-60.000 euro al giorno tra forniture varie, ristoranti, noleggio di elicotteri per escursioni, feste con champagne. Ci sono giorni in cui il Golfo di Napoli ospita 20-25 yacht di russi". Giorni da oltre un milione di euro al giorno di spese dei turisti-vip che, spiega Luise, "hanno la maggior parte degli equipaggi fatti da inglesi, americani, australiani, i più bravi a gestire grandi barche". E a rimpiazzare i russi e gli ucraini non saranno nemmeno gli americani: "Speravamo - dice - in un riequilibrio del mercato da altri Paesi, ma anche gli Usa, che non sono esperti di geografia, ritengono che la guerra in Europa possa essere un rischio: da noi l'Ucraina è molto lontana ma per gli americani si tratta di Europa e temono quindi l'escalation". "I russi con cui ho parlato - dice ancora Luise - sono rammaricati di questa situazione, non entrano quasi mai in vicende politiche ma non volevano la guerra. Parlo di russi come Abramovich, che ha una barca di 160 metri, lunga il doppio di un traghetto Caremar che va sulle isole del Golfo di Napoli. La Russia in guerra fa male ai loro affari, molti avevano rapporti commerciali con l'Ucraina, e subiscono il congelamento di beni che mi sembrano una misura discutibile". "Nel Golfo di Napoli - conclude Luise - ormeggiano 600-650 yacht in estate nel periodo post covid e arriviamo ad avere oltre duemila 'toccate', come chiamiamo gli ormeggi, perché vanno via e tornano. Togliendo il 30% ci aspettiamo quest'anno 1.300-1.400 toccate dei moli".(ANSAmed).

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