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Marocco riapre al turismo, torna ottimismo tra operatori

Dal 7/2. In attesa misure ingresso per oltre 10mila residenti

Redazione Ansa

RABAT - Sotto pressione per le numerose manifestazioni di cittadini che chiedevano la riapertura delle frontiere, il governo del Marocco ha annunciato nella tarda serata di ieri, la riapertura delle porte al turismo a partire dal 7 febbraio. Una commissione tecnica è incaricata di studiare le misure per il rientro dei numerosi residenti - circa 10mila, secondo le stime incomplete dei consolati - bloccati all'estero e dei turisti desiderosi di visitare il paese. I dettagli saranno diffusi successivamente, ha annunciato il portavoce dell'esecutivo.

I numerosi lavoratori del comparto turistico esultano. In un sistema agonizzante, dopo quasi 22 mesi di inattività, la decisione di riaprire le frontiere ridà speranza. Il settore che vale l'8 per cento del Pil nazionale pesa in tempi normali 138 miliardi di dirham di entrate di cui solo 80 in divisa locale. I danni conseguenti alla crisi da Covid sono ingenti.

Intanto, secondo la Federazione nazionale trasporti turistici, il 40 per cento degli iscritti ha portato i libri in tribunale. Inoltre, la federazione che riunisce società di affitto auto registra il fallimento di 3.200 iscritti, cioè il 30 per cento del comparto. Oltre 27.000 veicoli sono stati venduti, per far fronte alle spese. Nei primi dieci mesi del 2021 il calo delle entrate nel settore turistico, secondo la corte dei conti del Marocco, si è attestato a -0,7 per cento grazie alla parziale riapertura, tra settembre e ottobre, per poi ripiombare a -6,1 per cento a novembre. In rapporto allo stesso periodo di prima della crisi, il calo è stato del 57,4 per cento, pari a 38,5 miliardi di dirham.

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