(ANSAmed) - ROMA, 18 GEN - Il turismo tartassato dalla
pandemia "sta vivendo un dramma quotidiano, che rischia di
provocare un contraccolpo durissimo ai 500 mila lavoratori e di
conseguenza alle loro famiglie". A lanciare l'allarme è il
presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, rivolgendosi ai
segretari generali delle organizzazioni sindacali Filcams Cgil,
Fisascat Cisl e Uiltucs. "Le grandi città, che nel 2019
rappresentavano un quinto delle presenze turistiche registrate
in Italia, hanno subito un crollo del 71% nel 2021: è pressoché
impossibile sopravvivere con questi dati" spiega ancora Bocca.
Ad evidenziare il tema della grande crisi per gli hotel -
secondo Federalberghi - sono i dati recentemente diffusi da
tutti gli osservatori nonché il desolante scenario delle città
d'arte, private del turismo straniero. La nuova ondata di
contagi, inoltre, ha determinato un'ulteriore diminuzione delle
già scarse presenze nelle strutture ricettive, aggravandone la
situazione economica e finanziaria. Il quadro assume l'aspetto
più allarmante proprio nelle località nelle quali maggiore è il
peso delle presenze degli stranieri. Bocca chiede ai sindacati
un incontro urgente per l'esame delle prospettive del settore e
per la verifica dell'attuazione delle richieste avanzate dalle
parti sociali a Governo e Parlamento. "Non stupisce - prosegue
il presidente dell'associazione degli albergatori - che molte
imprese siano chiuse da marzo 2020 e che molte altre purtroppo
torneranno a chiudere nei prossimi giorni, a causa di una
domanda stagnante e del clima d'incertezza generalizzato".
(ANSAmed).
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Turismo: Federalberghi, a rischio 500 mila lavoratori
Un dramma quotidiano, -71% di presenze nelle città d'arte