(ANSAmed) - ROMA, 28 DIC - Sulla base dei dati
dell'osservatorio Confindustria Alberghi il 2021 si chiude con
un tasso di occupazione camere che fa registrare il -48,6%, con
punte nelle città d'arte, che toccano -58% a Roma e -56,1% a
Firenze e con Venezia e Napoli rispettivamente -57% e -43%. Non
va meglio sul fronte dei ricavi dove la perdita media arriva al
-55% con le città d'arte che si attestano al - 65%.
Pesa sul settore l'assenza del turismo internazionale.
Quest'anno gli arrivi internazionali - in massima parte europei
- si fermeranno a 36 milioni. Un dato drammatico se si considera
che rispetto al 2019 mancano oltre 60 milioni di viaggiatori
stranieri, e che impatta fortemente sui conti del settore con
una perdita di 25 miliardi di euro di spese turistiche. Sono gli
esiti drammatici di un 2021 che presenta agli operatori un conto
ancora più salato rispetto all'anno precedente. Frontiere ancora
chiuse, sei mesi di fermo pressoché totale delle attività, lo
stop alla stagione invernale della montagna, due mesi buoni per
l'Italia del mare e dopo alcuni segnali di miglioramento a
settembre e ottobre, trascinati degli ottimi risultati della
campagna vaccinale, con l'arrivo della variante Omicron la
brusca frenata che ha compromesso le feste di Natale e aperto
una nuova fase di incertezza per i prossimi mesi. Dati in linea
purtroppo con le rilevazioni Istat che nel solo periodo
gennaio-settembre ha registrato una flessione sul fatturato
ricettivo del 36%. Stesso dicasi per Banca d'Italia che rilevava
l'assenza del 63% dei turisti internazionali ed un crollo della
spesa turistica degli stranieri di ben oltre il 55%. Lo spiega
una nota di Confidustria Alberghi.
"Due anni come questi mettono a durissima prova le nostre
imprese, una difficoltà ulteriormente accentuata dall'assenza di
aiuti che da luglio scorso non sono più stati rinnovati per le
imprese del settore. Lo scorso 16 dicembre alle aziende
alberghiere italiane è stato chiesto di pagare oltre 268 milioni
di IMU, così come è stato richiesto il pagamento integrale
dell'imposta sui rifiuti malgrado la produzione sia praticamente
nulla in considerazione dell'attività così ridotta. Per non
parlare degli affitti dove le aziende sono state lasciate sole a
fronteggiare un costo divenuto oggettivamente insostenibile",
dichiara Maria Carmela Coaliacovo, Presidente di Confindustria
Alberghi.
"Anche la cassa integrazione covid è agli sgoccioli, per
molte aziende si va ad esaurire questa stessa settimana e ancora
non ci viene data indicazione su come procedere nei prossimi
mesi nei quali necessariamente dobbiamo poter contare ancora su
questo strumento per la tutela dei lavoratori e delle loro
famiglie. Servono aiuti urgenti mirati selettivi per quelle
aziende che hanno registrato le maggiori perdite in questo
periodo e che vedono seriamente messa a rischio la continuità
aziendale. In questi 2 anni la sopravvivenza è stata garantita
dal ricorso al credito ma ora non è più possibile procedere
nella medesima direzione, è necessario un sistema di aiuti che
accompagni le imprese da subito e nei prossimi mesi!'', conclude
la Presidente Colaiacovo. (ANSAmed).
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Turismo: Confindustria Alberghi, -48,6% camere, -55% ricavi
Così chiude anno. Punte negative in città arte