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Altamarca trevigiana tra natura, cultura e enogastronomia

Alla scoperta di 5 parchi tematico-didattici pieni di sorprese

Redazione Ansa

(di Patrizio Nissirio) (ANSAmed) - REVINE, 16 GIU - La strada è alquanto accidentata, ma i due ex mezzi militari dei ragazzi di Avventura Italiana si inerpicano senza sforzo nella foresta di faggi che ricopre i monti dell'Altamarca trevigiana. Il fumo del 'pojat', il cono di terra all'interno della quale il legno diventa carbone, fa già sentire il suo odore. Il signor Ottorino Soneghet, 82 anni, memoria storica della dura vita dei carbonai, ricorda con i visitatori la sua faticosa infanzia, quando nei 'cason', semplici capanne in legno, vivevano intere, numerose famiglie dedite alla produzione del carbone.

Siamo appunto nel Parco dei Carbonai, uno dei 5 luoghi tematico-didattici che in questa zona hanno unito le forze, insieme ai loro Comuni - Cordignano, Sarmede, Fregona, Revine Lago, Cappella Maggiore - per far conoscere a un pubblico più ampio la straordinaria offerta naturalistica, culturale ed enogastronomica di questa zona del Veneto ancora tutta da scoprire, per chi viene da lontano. Il cui fine non è però solo lo svago: qui - dove si estende anche la zona patrimonio dell'Umanità Unesco delle colline del Prosecco - si viene anche per conoscere tradizioni, storia, arte e mestieri.

Come al Parco della Fantasia di Sarmede, ovvero un paese decorato da decine di affreschi - a metà strada tra lo stile bizantino e la scuola di Emanuele Luzzati - di Stepan Zavrel, il pittore ceco, gigante dell'illustrazione, che qui visse "e fece comunità attorno a sé, nella sua casa c'erano regolarmente artisti e intellettuali di livello internazionale", spiega Uberto Di Remigio, presidente della fondazione che porta il nome dell'artista. Il paese ospita lo splendido Museo dedicato a Zavrel, dove si possono ammirare opere di illustratori da ogni parte del mondo, e dove si tengono corsi di illustrazione e scenografia teatrale. Una comunità ispirata da arte e fiaba: persino il municipio è decorato da affreschi onirici.

Se si cerca la natura, invece, si può scendere nel Parco delle Grotte del Caglieron a Fregona, alle pendici dell'altopiano del Cansiglio, dove l'azione di milioni di anni delle forze naturali si fonde con quella dell'uomo, che qui scava da sempre la pietra 'dolza' (tenera, ovvero l'arenaria) usata nelle costruzioni. Tra vasche d'acqua, cascate, torrenti, cavità impressionanti e formazioni geologiche, qui si finisce nel passato della Terra semplicemente percorrendo una passerella in legno. Senza dimenticare il gusto, come nel caso vino dolce Torchiato, squisitezza locale, o dei formaggi stagionati in grotta.

Invece, nel passato dell'uomo ci si immerge nel Parco archeologico-didattico del Livelet, dove l'archeologia sperimentale ha portato alla ricostruzione di tre palafitte per raccontare - soprattutto alle scolaresche - la vita delle popolazioni paleovenete dal Neolitico all'età del Bronzo, sulle rive dei placidi laghi di Revine, di origine glaciale, meta di appassionati di cicloturismo, canoisti e camminatori, tra canneti e ponticelli nascosti.

Il turismo 'esperienziale', tendenza in rapida crescita negli ultimi anni, ha spesso a che vedere con l'enogastronomia: e tra Prosecco ed altri vini d'eccellenza, a Cappella Maggiore - dove c'è il Parco dell'Olivo - si può imparare anche tutto quel che c'è da sapere sull'olio, come al frantoio della cooperativa Reitia, che mostra il processo produttivo e ospita corsi di degustazione, o oliveti sperimentali e didattici, in una zona tra le più settentrionali d'Europa per la produzione di olio.

Con il turismo e la mobilità in fase di riapertura, dopo il tunnel del Covid-19, la concorrenza delle località italiane ed internazionali è feroce. In questo contesto, l'offerta dei cinque parchi del trevigiano, punta su ospitalità e originalità.

Venezia è a poche decine di chilometri da qui, ma l'Altamarca è ancora tutta da scoprire. (ANSAmed).

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