(ANSAmed) - NAPOLI, 23 APR - Due crocieristi italiani su tre
sono pronti a effettuare una vacanza in crociera già nel 2020 a
emergenza sanitaria Covid-19 conclusa. E' quanto emerge da
un'indagine su oltre 900 appassionati di crociera effettuata da
Risposte Turismo, società di ricerca e consulenza a servizio
della macroindustria turistica, che ha interrogato un campione
significativo distribuito per classi di età, provenienza e
compagni di viaggio. Ma non mancano le ricadute negative: il
61,7% del campione ritiene che la crociera, per via dell'alta
densità a bordo, possa pagare più di altri prodotti turistici
gli effetti negativi della pandemia.
L'obiettivo dell'indagine è stato analizzare e comprendere se
l'emergenza sanitaria Covid-19 stia cambiando la fiducia dei
crocieristi portandoli a modificare i propri progetti. Nel
dettaglio, tra chi ha prenotato o aveva in programma di
prenotare una crociera nel 2020 (l'84% del totale) ben due terzi
si è detto pronto a salire a bordo se l'offerta riprenderà. Tra
coloro che, invece, non avevano in programma una crociera nel
2020 (il 16% del totale), la grande maggioranza non cambierà la
propria preferenza per questo tipo di prodotto.
Tra coloro che hanno affermato di aver cambiato al momento
intenzione rispetto alla crociera, il 40% auspica un
investimento da parte delle compagnie di crociera per rendere
massima la sicurezza a bordo relativamente agli aspetti
sanitari. Significativo rilevare come solo il 2,5% abbia
dichiarato che, a prescindere da eventuali iniziative e azioni,
non cambierà più parere rinunciando alla vacanza in crociera.
"L'indicazione principale che emerge - afferma Francesco di
Cesare, presidente di Risposte Turismo - è la tenuta dell'appeal
del prodotto crociera in questa fase di emergenza sanitaria per
la clientela che ha sviluppato nel tempo una certa dimestichezza
con questa forma di esperienza turistica. Un orientamento
significativo se si considera che il settore è storicamente
caratterizzato da un'alta quota di turisti affezionati a questa
tipologia di vacanza, su scala globale stimabile in circa il 55%
della clientela totale. Se, dunque, da un lato per le compagnie
potrebbe non essere semplice conquistare nel breve periodo nuova
domanda, dall'altro possono essere rinfrancate dall'evidenza che
la maggior parte della clientela fidelizzata, è intenzionata a
non cambiare orientamento e preferenza. È dunque dai repeater,
tra gli italiani così come all'estero, che nostro avviso il
comparto potrà ripartire". (ANSAmed)
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Crociere:84% clienti grandi navi non cambiano programmi
Crocieristi pronti a tornare a bordo quando stop a pandemia