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Spagna: anche i radicali baschi contro il turismo di massa

Dopo attacchi Barcellona e Maiorca, marcia protesta S. Sebastian

Redazione Ansa

(di Paola Del Vecchio) (ANSAmed) - MADRID, 4 AGO - 'Tourist go home! Welcome refugees'. La campagna contro il turismo di massa dei radicali indipendentisti, dopo Barcellona, Valencia e le Baleari sbarca ora anche nei Paesi Baschi. Le scritte sono comparse sui muri del centro storico di San Sebastian, in Guipuzcoa, dove Ernai, l'organizzazione giovanile di Sortu, il partito della sinistra radicale indipendentista, ha convocato per il prossimo 17 agosto una manifestazione contro l'invasione turistica. 'Zuen turismoa, gatzeon miseria', 'Il vostro turismo, la miseria dei giovani', lo slogan della marcia di protesta, che coinciderà con la Semana Grande, la settimana delle Feste patronali a San Sebastian. E, dunque, con l'arrivo in massa di visitatori stranieri, che nel primo semestre dell'anno hanno segnato in Spagna un nuovo record storico di 37 milioni, con un aumento del 14,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, secondo gli ultimi dati dell'Istituto Nazionale di Statistiche (Ine). L'iniziativa si unisce alle azioni dimostrative messe a segno nell'ultima settimana nei 'Paisos Catalans', in concreto a Barcellona, Palma di Maiorca e Valencia, da 'Arran', organizzazione giovanile della sinistra radicale indipendentista e anticapitalista, contro obiettivi di interesse turistico. L'attacco più grave, giovedì scorso, quando un gruppo di attivisti si è lanciato contro un autobus turistico nella città di Gaudí, obbligando l'autista a scendere, sotto la minaccia di un coltello, con il quale gli assalitori hanno bucato le ruote del pullman, imbrattato con le scritte: 'Il turismo uccide i quartieri'. Una deriva violenta che comincia a preoccupare il governo della Generalitat, che teme una radicalizzazione del processo secessionista finora pacifico. Il sabotaggio, giustificato dalla Candidatura di Unità Popolare (Cup) - che appoggia il governo regionale di Carles Puigdemont e il referendum secessionista unilaterale convocato per il 1º ottobre - è stato seguito da attacchi contro le biciclette di uso turistico a Barcellona. Gli ultimi all'alba di oggi, ripresi in un video postato in youtube. Erano stati preceduti da almeno sette irruzioni per atti vandalici in alberghi della Catalogna, registrate dall'inizio dell'anno e denunciate dal patronato del settore alberghiero. Mentre a Palma di Maiorca, lo scorso 22 luglio una ventina di giovani di Arran aveva fatto irruzione in un ristorante del porto turistico Moll Vell, di fronte alla cattedrale, accendendo bengala e lanciando una pioggia di confetti sui commensali. E altre 'azioni dimostrative' hanno avuto per bersaglio yacht attraccati nel porto turistico imbrattati con scritte anticapitaliste. Nella campagna contro l'invasione turistica di massa che provoca la 'gentrificazione' di interi quartieri, con l'aumento indiscriminato dei prezzi degli affitti, le grandi catene alberghiere ma anche la speculazione da parte dei privati proprietari dei B&B. "Siamo stufi dell'occupazione da parte di imprese turistiche dello spazio pubblico del quartiere. Agiamo! Unisciti alla battaglia", l'appello di Arran in youtube. Nel mirino, anche l'amministrazione di Barcellona della sindaca Ada Colau, che pur avendo congelato le licenze turistiche, è accusata di non fare abbastanza per frenare la speculazione. E contro i sabotaggi, che hanno aperto una breccia fra il Governo di Puigdemont e i soci radicali della Cup, è intervenuto il ministro dell'industria e turismo, Alvaro Nadal.

"L'intolleranza non può offuscare l'immagine di un'industria unica al mondo", ha ammonito. (ANSAmed).

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