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Turismo: Parigi cerca rilancio dopo attentati del 13 novembre

Piano da 40 mln euro per superare crisi nera

'Memoriale' alle vittime degli attentati del 13 novembre in Place de la Republique a Parigi

Redazione Ansa

(di Paolo Levi)

PARIGI - Rien ne va plus per il turismo francese. A pochi giorni dalle commemorazioni degli attentati del 13 novembre che costarono la vita a 130 persone al Bataclan, allo Stade Saint-Denis e nei locali del centro di Parigi, il premier Manuel Valls punta a un piano di rilancio del settore. I numeri sono da allarme rosso: da gennaio le presenze turistiche sono crollate dell'8,1% con un pesante impatto su alberghi, ristoranti, musei e monumenti. Basti pensare che in meno di un anno i visitatori del Louvre sono crollati del 20%, -15% alla Tour Eiffel. L'esecutivo socialista pensa cosi' a un arsenale finanziario da 40 milioni di euro per riportare i visitatori in Francia e, in particolare, nella capitale. L'obiettivo è rassicurare gli stranieri, soprattutto asiatici, che da un anno disertano gli splendori transalpini. Quindici milioni di euro andranno al rafforzamento della sicurezza.

La strage del 13 novembre, ma anche le continue aggressioni ai turisti asiatici perseguitati dai borseggiatori e la rapina di cui è stata vittima la star planetaria Kim Kardashian hanno danneggiato l'immagine di Parigi. Molti quartieri turistici verranno dotati di nuovi sistemi di videosorveglianza. Misure di sicurezza rafforzate anche in una trentina di musei, spazi espositivi, o luoghi di grande richiamo come il Mont-Saint-Michel. La promessa è che i visitatori potranno inoltre disporre di procedure amministrative più facili, ad esempio, per sporgere denuncia o passare i controlli doganali.

Gli aeroporti parigini di Orly e Roissy-Charles-de-Gaulle verranno dotati di decine di totem elettronici all'ultimo grido (Parafe) che consentono di accelerare il controllo passaporti. I restanti 25 milioni di euro andranno a misure tecniche di sostegno del settore, incluso in materia di pubblicità e comunicazione.

Con circa 2 milioni di turisti persi negli ultimi dieci mesi tra Parigi e l'Ile-de-France il conto è pesantissimo. Molti non hanno ancora recuperato la clientela di una volta. Per l'insieme del Paese, secondo i dati del governo, gli arrivi internazionali sono crollati dell'8,1% dal primo gennaio al 31 ottobre. A disertare la République sono stati soprattutto asiatici, giapponesi (-39%) e cinesi (-23%) ma anche tedeschi (-10,8%) e americani (-4%). Perdite - avvertono gli addetti ai lavori - che supereranno quest'anno il miliardo di euro in un comparto che rappresenta il 7,5% del Pil francese. Ieri il ministro dell'Interno, Bernard Cazeneuve, ha fatto il punto sullo stato d'emergenza decretato nella notte della strage. Misure speciali che certo non contribuiscono a rassicurare i viaggiatori.

Peggio. Molti tour operator rifiutano di coprire i costi assicurativi di chi visita Paesi in stato d'emergenza. Intanto, mentre parte il conto alla rovescia per la riapertura del Bataclan con il concerto di Sting e le successive commemorazioni del fine settimana, 170 legali chiedono di indennizzare l'"angoscia" o la lacerante "attesa" provata dalle vittime o dai loro cari in quella tragica notte di metà novembre. (ANSAmed).

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