(ANSAmed) - TUNISI, 31 OTT - La Tunisia punta anche sul vino
per rilanciare il settore turistico. Anche se si tratta di un
paese musulmano, è pur vero che una buona parte di tunisini
risulta essere aperto e tollerante nei confronti delle altre
culture e come altri Paesi nordafricani (Algeria, Egitto e
Marocco), la Tunisia possiede una grande tradizione vitivinicola
che affonda le sue radici nella storia, rafforzate dalla
presenza e dal know-how dei francesi e degli italiani. La
Tunisia ha dunque deciso di rilanciare il comparto agricolo e
quello turistico, entrambi in forte crisi dopo la rivoluzione
del 2011, giocando la carta della produzione vinicola. La
direzione scelta da molti produttori di vino è quella di
decidere di trasformare le loro aziende in centri in cui sia
possibile ospitare anche i turisti.
«Il nostro progetto, che spero potrà essere operativo dal 2017,
sarà offerto agli operatori turistici che lavorano in Tunisia e
vuole essere un percorso culturale alternativo al turismo
convenzionale - spiega al sito www.africanews.com, Mohammed Ben
Sheikh, presidente della Chambre nationale des fabricants des
boissons alcoolisées e viticoltore lui stesso.
Un turismo culturale che unisce la produzione del vino al
patrimonio patrimonio archeologico del Paese. «Cartagine -
continua - era il granaio di Roma, ma era anche la sua cantina.
Aveva una grande agronomo, Magon, che fu il primo a scrivere
trattati sulla viticoltura». In questa direzione si muove il
progetto Enpi CBC Med di cooperazione transfrontaliera Magon "Le
chemin de la vigne méditerranéen sur les traces de Magon entre
la Sicile et la Tunisie". Magon, cofinanziato dall'Ue, prevede
la realizzazione di un circuito turistico-culturale
transfrontaliero basato sulla valorizzazione combinata del
patrimonio archeologico, della cultura del vino e delle
tradizioni enogastronomiche mediterranee, ed è intitolato
all'agronomo cartaginese Magon autore del famoso trattato in 28
volumi che il Senato di Roma ordinò di portare nell'Urbe e
tradurre in latino quando Cartagine venne conquistata. Questo
progetto fa parte di un rilancio dell'intero settore
vitivinicolo cominciato negli anni '90, dopo un lungo periodo in
cui il comparto venne quasi abbandonato. La Tunisia produce
attualmente circa 32 milioni di bottiglie l'anno, con la maggior
parte della produzione destinata al mercato interno con un
introito di circa 80 milioni di euro, di cui circa 25 milioni
finiscono nelle casse dello Stato. I ricavi netti delle
esportazioni di vino non superano i 10 milioni di euro ed i
produttori di vino contano di poter espandere la loro quota di
esportazioni, anche in paesi extraeuropei. (ANSAmed)
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Tunisia scommette su vino per rilancio turismo
Itinerari culturali-gastronomici oltre a viaggi tradizionali