(di Cristoforo Spinella) (ANSAmed) - ISTANBUL, 30 GIU - Per la
Turchia ha quasi il sapore di una beffa. Nel giorno in cui, dopo
7 mesi, vede all'orizzonte una distensione con la Russia e spera
nel ritorno dei suoi preziosissimi turisti, l'attentato
all'aeroporto Ataturk di Istanbul fa ripiombare il settore nella
crisi più nera.
Il Ministero del Turismo, dopo l'attacco ha espresso
"gratitudine per coloro che sono vicini al popolo turco e che
manifestano il loro sostegno dopo il terribile attacco
terroristico che è accaduto. Tutte le misure di sicurezza sono
state prese dalle forze dell'ordine immediatamente dopo il
cruento attacco".
Ma "la stagione estiva è praticamente finita", commentano
amari i tour operator locali. Gli alberghi di Istanbul e
Antalya, la grande attrazione del turismo culturale e l'ombelico
delle spiagge sul Mediterraneo, che fino all'anno scorso
ospitavano oltre 10 milioni di turisti a testa, nei giorni
scorsi erano già mezzi vuoti. A maggio, raccontano impietosi i
dati diffusi proprio ieri dal governo, il calo degli arrivi
dall'estero è stato del 34,7% rispetto allo stesso mese del
2015. Una discesa in picchiata che non si vedeva dal 1994. E
ora, le cose sembrano destinate a peggiorare. La minaccia
terroristica aveva già fatto fuggire i viaggiatori europei. A
gennaio, 12 tedeschi erano stati uccisi mentre visitavano le
bellezze di Sultanahmet, nel cuore di Istanbul. E secondo gli
ultimi dati, gli arrivi dalla Germania - la prima 'fonte' del
turismo in Turchia, oltre 5 milioni di persone nel 2015 - sono
scesi del 31,5%. Dalla Gran Bretagna, altro Paese 'forte' per i
visitatori della Turchia, il calo è stato del 29,4%. Solo 2 anni
fa, la Turchia era la sesta destinazione turistica al mondo, con
oltre 41 milioni di visitatori. Un settore strategico che valeva
oltre 30 miliardi di dollari. Ma quest'anno, secondo alcune
stime, potrebbe bruciarne anche un terzo. Per gli attacchi
terroristici "si prevede un impatto negativo non solo sugli
arrivi nel breve e medio termine, ma anche sull'economia del
Paese", spiegano gli analisti dell'istituto di ricerca
Euromonitor. A picco sono anche le presenze italiane, scese a
maggio del 56,2% a 20.289 visitatori, dopo che già l'anno scorso
il calo era stato pesante. Un discorso a parte riguarda i russi.
Fino all'anno scorso, erano i più numerosi dopo i tedeschi, con
4 milioni di viaggiatori, attratti soprattutto dal sole e dalle
spiagge del Mediterraneo. Oggi, sono praticamente spariti.
L'ultima rilevazione indica un -92%, effetto diretto della
'guerra fredda' dopo l'abbattimento a novembre del jet di Mosca
al confine con la Siria. Proprio nella prima telefonata con
Tayyip Erdogan dopo 7 mesi di gelo, Vladimir Putin ha aperto
alla fine delle "limitazioni" che bloccavano il turismo russo.
Per la Turchia, più che una boccata d'ossigeno. Ma gli effetti,
spiegano gli esperti, non si vedranno prima del 2017. E fino ad
allora, rischiano di restare solo le macerie dell'aeroporto
Ataturk.
(ANSAmed).
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Colpo di grazia al turismo turco, 'stagione finita'
Mai così male dal 1994, già in fuga europei e russi