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Pasqua: in calo presenze turisti in Terra Santa, troppe tensioni

Per instabilità regione e mesi di violenze in Israele e Cisgiordania

Redazione Ansa

GERUSALEMME - Come per il Natale dell'anno scorso, anche per queste festività pasquali si stima un calo di presenze di turisti in Terrasanta. La causa, sostengono gli addetti del settore, è attribuita all'instabilità della regione mediorientale e soprattutto alll'ondata di violenza e tensioni che si protrae da mesi in Israele e in Cisgiordania.

"Per noi è forse una delle peggiori stagioni degli ultimi anni", ha detto all'ANSA George Rishmawi, direttore esecutivo di 'Masar Ibrahim al Khalil' operatore turistico palestinese per pellegrini ma anche per gli appassionati di trekking e scalate. "Dall'inizio delle violenze - ha spiegato - abbiamo avuto un calo almeno del 40% delle prenotazioni".

La serie di attacchi col coltello da parte palestinese, anche se motivati "da ragioni comprensibili", ha sostenuto Rishmawi, "stanno distruggendo il settore turistico locale". La tendenza è confermata anche dai dati del ministero del turismo israeliano che, a gennaio scorso, ha indicato per il 2015 un calo del 3,1% rispetto all'anno precedente che già aveva segnato una flessione.

Nella città vecchia di Gerusalemme, dove in questo periodo dell'anno comitive di turisti di solito affollano i luoghi santi come la Chiesa del Santo Sepolcro e le varie stazioni de la Via Dolorosa, gruppetti di pellegrini, perlopiù asiatici o arabi di confessione copta, passeggiano in silenzio indisturbati; a fare da corollario, solo la presenza di reparti della polizia di confine israeliana.

Secondo Jeries Qumsiyeh, il portavoce del ministero del turismo palestinese, un altro colpo al turismo pasquale è stato inferto dalla defezione delle presenze russe. "Il tradizionale viaggio russo - ha spiegato - partiva con qualche giorno a Sharm el Sheikh in Egitto, per poi trasferirsi negli hotel di Betlemme e Gerusalemme per la Pasqua Ortodossa che quest'anno si celebrerà il primo di Maggio". Il coinvolgimento della Russia nel conflitto siriano e la polveriera rappresentata dal Sinai egiziano hanno, secondo il portavoce, "fatto scendere ai minimi storici" le prenotazioni russe.

Secondo gli osservatori, le presenze di turisti e pellegrini da Europa e Americhe appaiono dunque in forte calo nonostante le garanzie offerte dai tour operator israeliani e palestinesi. (ANSA)

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