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Turismo: Egitto a Bit, caso Regeni impone basso profilo

Missione difficile convincere italiani a scegliere il Paese

Redazione Ansa

(di Cristiana Missori) (ANSAmed) - MILANO, 11 FEB - Con la tensione sempre alta tra Roma e Il Cairo dopo il ritrovamento alla periferia del Cairo del corpo martoriato del giovane ricercatore friulano, Giulio Regeni, parlare di promozione turistica dell'Egitto in Italia appare oggi più che mai difficile, se non impossibile.

Ieri in mattinata, ci aveva pensato lo stesso ministro del Turismo Hisham Zaazou, con uno scarno comunicato stampa a far sapere che la sua visita in occasione della Borsa internazionale del Turismo di Milano veniva annullata così come la conferenza stampa prevista per oggi nel tardo pomeriggio all'Hotel Principe di Savoia a causa di ''sopraggiunti impegni istituzionali''. Oggi a Rho, dove questa mattina si è aperta la manifestazione (fino al 13 febbraio) allo stand dell'Egitto i toni sono dimessi e il profilo viene mantenuto molto basso.

Giunta nel capoluogo lombardo ieri sera, senza il responsabile del dicastero del turismo, la delegazione egiziana - guidata dal capo della divisione per il turismo internazionale dell'Egyptian Tourism Authority, Mohamed El Gabbar, ha scelto comunque di confermare il cocktail previsto per questa sera. Il ministro avrebbe dovuto parlare delle misure di sicurezza introdotte in varie località turistiche e negli aeroporti del Cairo e di Sharm El Sheikh, così come delle campagne di promozione appena lanciate.

Se i dati sul flusso di arrivi dopo lo schianto dell'aereo russo nel Sinai, il 31 ottobre scorso, erano già allarmanti, ''in questa ultima settimana - dicono fonti del turismo egiziano - la situazione è peggiorata ulteriormente''. Gli stessi ''tour operator ci hanno fatto sapere di non essere in grado di vendere la destinazione Egitto''. E anche per questo motivo l'incontro di questa sera sarà volto a sentire gli operatori e a cercare di capire se ci sia un margine per riprendere in extremis la situazione. Dal 6 febbraio a oggi, prosegue, gli italiani presenti nelle località del Mar Rosso sono appena un migliaio.

''Siamo in bassa stagione'', ricordano le fonti, ma sapere che a Sharm El Sheikh sono registrati 208 italiani, mentre a Marsa Alam circa 800, è disarmante. ''Poco più di un migliaio rispetto ai 12.629 di dicembre 2015 e dei 34.404 dello stesso mese del 2014. Un calo del 63%''. Questa sera, annuncia il responsabile dell'Ente del Turismo egiziano in Italia, a promuovere Sharm El Sheikh ci saranno due atleti azzurri: l'ex campione olimpionico di nuoto, Massimiliano Rosolino e il ciclista Alessandro Bartolino. Quanto sia realistico in questo momento sperare di far tornare la fiducia nella destinazione, ma soprattutto nelle istituzioni egiziane, da parte del pubblico italiano è molto difficile dirlo. In giro, fra gli stand della fiera di Milano è invece molto facile sentirsi dire: ''io in Egitto non ci torno per principio''. Un atteggiamento che rischia di durare almeno fin quando non si giungerà alla verità sul barbaro assassinio dello studioso italiano. (ANSAmed).

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