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Turismo: Unwto, 2015 anno record nonostante terrorismo

Male però per paesi come Egitto e Tunisia

La spiaggia vuota di Sousse , Tunisia

Redazione Ansa

(di Cinzia Conti) - ROMA - Un 2015 da choc e contemporaneamente da record per il turismo. Da una parte la strage dei crocieristi al Bardo, quella dei bagnanti a Sousse, quella dei turisti russi di ritorno da Sharm abbattuti con il loro aereo sul Sinai e poi gli attacchi di dicembre a Parigi. Ma dall'altra arrivano i dati più che positivi dell'Unwto che nell'ultimo barometro registra 1,18 miliardi di viaggiatori internazionali nel mondo negli ultimi 12 mesi e cioè un 4,4% sul 2014. Si tratta del sesto aumento annuo consecutivo. La crescita maggiore è per l'Europa (+5% e 609 milioni di arrivi totali, cioè 29 milioni in più rispetto al 2014), Asia-Pacifico (+5% e 277 milioni totali) e Americhe (+5% e 191 milioni totali). Segnali negativi dall'Africa, minata prima da Ebola e poi dal terrorismo, che segna un -3% (53 milioni di arrivi) ma in particolare il Nord del Continente Nero arriva al -8%.

"Il turismo internazionale - commenta il segretario generale dell'Unwto Taleb Rifai - ha raggiunto nuove vette nel 2015. La solida performance del settore contribuisce alla crescita economica e alla creazione di nuovi posti di lavoro in molte parti del mondo. E' quindi determinante che ogni Paese promuova politiche che favoriscono la continua crescita del turismo, compresa l'agevolazione di viaggio, sviluppo delle risorse umane e della sostenibilità". "Il terrorismo cambia la meta delle vacanze internazionali commenta la Coldiretti - con il taglio più pesante pari all'8% che riguarda i viaggiatori diretti verso l'Africa del nord (Egitto, Tunisia) mentre l'aumento più rilevante riguarda con un +5% l'Europa, ritenuta più sicura delle altre destinazioni".

Prospettive ottimistiche secondo l'organizzazione mondiale del turismo anche per l'anno appena iniziato. Gli arrivi turistici internazionali dovrebbero crescere ancora del 4%. La crescita più forte dovrebbe essere in Asia e nel Pacifico (da +4% a +5%) e nelle Americhe (da +4% a +5%), seguita da Europa (da +3,5% a +4,5%). Più incerte le prospettive di crescita per l'Africa (da +2% a 5%) e il Medio Oriente (+2% a +5%).

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