(di Cristoforo Spinella)
(ANSAmed) - ISTANBUL, 27 AGO - Gli allarmi sulla sicurezza
dopo l'esplosione del conflitto con l'Isis e il Pkk curdo e i
recenti attacchi terroristici anche a Istanbul, il crollo del
rublo e la Grecia low cost. Mentre la stagione estiva si avvia
alla fine, in Turchia il turismo fa i conti con un'annata nera.
Secondo i dati del governo, il numero degli stranieri giunti
nei primi sei mesi di quest'anno è sceso del 2,25% rispetto al
2014, poco sotto i 15 milioni di arrivi. Ancora peggio è andata
con le entrate: per l'Istituto nazionale di statistica da marzo
a giugno il settore è sceso del 13,8%. Una tendenza che rischia
ora di peggiorare. "Ci aspettiamo un drammatico calo nei dati
ufficiali di luglio e agosto", spiega Timur Bayindir, presidente
della Turob, tra le principali associazioni di categoria. Una
situazione tanto allarmante da spingere il governo di Ankara a
posticipare dal 14 al 28 settembre la riapertura delle scuole,
lasciando le famiglie in vacanza nei giorni della festa islamica
del sacrificio.
Soprattutto da quest'estate è l'instabilità interna il
fattore più pesante per il turismo turco. "Molti Paesi hanno
emesso avvisi sulla sicurezza per i propri cittadini", ha
ricordato in un'interrogazione parlamentare il deputato del
partito di opposizione Chp, Cetin Osman Budak. Un calo
significativo riguarda gli arrivi dall'Europa settentrionale e
continentale, con l'eccezione della Germania. Pesante anche la
diminuzione dei turisti israeliani. E non fanno eccezione gli
italiani, diminuiti nei primi sei mesi dell'anno di quasi il
20%. "Già dai fatti di Parigi e poi ancora con quelli in Tunisia
tra i nostri connazionali il timore del terrorismo islamico è
cresciuto. A Istanbul sono persino state annullate tappe di
crociere, come era già successo durante le proteste di Gezi Park
- racconta ad ANSAmed Gianluca D'Ottavio, direttore di "Scoprire
Istanbul", agenzia che organizza tour con gli italiani nella
metropoli sul Bosforo - Per noi da aprile in poi il calo è di
circa il 50%, a luglio e agosto forse anche peggio".
A pesare sul turismo turco è anche la svalutazione subita dal
rublo, che solo nei primi 7 mesi dell'anno ha impedito a oltre
mezzo milione di russi di fare le consuete vacanze sul mar
mediterraneo. In difficoltà c'è anche la costa Egea, con un calo
vicino al 10%. Nonostante le spiagge rinomate e i tesori
archeologici, quest'anno in molti le hanno preferito le vicine
isole greche, attratti anche da prezzi più competitivi. Del
resto, pure molti turchi le hanno scelte come mete per le
vacanze. Tra le note positive c'è invece Istanbul, con un
aumento dell'8,3% tra gennaio e luglio.
A dare una boccata d'ossigeno sono gli arrivi degli iraniani,
in potenziale ulteriore crescita dopo l'accordo sul nucleare e
la distensione delle relazioni diplomatiche. In prospettiva la
notizia migliore per la Turchia è forse l'apertura al mercato
del turismo cinese, con un boom del 61%, anche se i numeri
restano bassi con un totale di 144mila arrivi. (ANSAmed).
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Terrorismo e crisi economica, l'anno nero del turismo turco
Arrivi a picco per instabilità,crollo del rublo. Calano italiani