(di Diego Minuti)
(ANSAmed) - ROMA, 3 AGO - Il turismo tunisino, in ginocchio
per la sanguinosa offensiva jihadista che ha colpito con
attacchi suicidi la principale attività economica del Paese, non
può farcela da solo e questo lo hanno capito le organizzazioni
internazionali che, ciascuna per le proprie competenze, stanno
cercando di aiutarlo. Come l'Organizzazione mondiale del Turismo
che ha scelto la Tunisia come ospite d'onore del suo prossimo
congresso annuale, che si terrà a settembre in Colombia.
A darne notizia è stata Selma Elloumi Rekik, ministro
tunisino del Turismo, nel corso di una visita a Mahdia, uno dei
principali centri dell'industria tunisina delle vacanze,
anch'esso coinvolto, in termini di una pioggia di disdette,
nelle ricadute negative degli attentati al Bardo ed a Sousse.
Al di là degli aspetti meramente logistici del congresso (vi
prenderanno parte 30 ministri del Turismo e duemila esperti ed
imprenditori del settore), l'invito dell'Omt alla Tunisia
riveste una importanza politica enorme perché, per la prima
volta nella storia recente del terrorismo e delle sue
conseguenze, una struttura a carattere planetario si fa
promotrice di una iniziativa che intende sottolineare la
vicinanza non solo ad un Paese sotto attacco, ma anche ad un
popolo che soffre per il folle disegno di pochi.
Il terrorismo integralista, nelle varie forme che ha assunto,
non ha fatto mistero, quando mette un Paese nel mirino, di
volerlo colpire aggredendone l'economia laddove essa è forte. In
Algeria questa strategia ha portato all'attacco al sito gasiero
di In Amenas, in Tunisia e Marocco alle stragi di Tunisi, Sousse
e Casablanca. Quindi, facendo proprio il moto di reazione che la
Tunisia sta avendo contro le aggressioni portate dall'Islam
intransigente e violento, l'Omt (che in novembre terrà in
Tunisia un evento sul ruolo dei media a sostegno del settore) ha
voluto realizzare concretamente il desiderio d'essere vicino ad
un Paese che di turismo ha vissuto, ancora vive e certo vuole
continuare a farlo nel futuro più immediato. Un gesto simbolico
sin che si vuole, ma che 'certifica' che ormai la guerra contro
l'integralismo non si combatte più solo con il ricorso alle
armi, ma anche rafforzando legami o istituendone di nuovi.
Quanto deciso dall'Omt comunque da solo non basta e di questo è
perfettamente cosciente Selma Elloumi Rekik, che ha annunciato
una campagna pubblicitaria che, attraverso i social network, dia
una immagine rassicurante della Tunisia.(ANSAmed).
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Turismo: Organizzazione mondiale in aiuto della Tunisia
Paese sarà ospite onore congresso annuale dell'Omt