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Egitto, Sisi apre il sesto tunnel sotto al Canale di Suez

Quinta inaugurazione in due anni, raddoppio dell' 'Ahmed Hamdi'

Inaugurato l' 'Ahmed Hamdi II', il sesto tunnel sotto al Canale di Suez

Redazione Ansa

SUEZ - E' stato inaugurato il quinto e ultimo tunnel realizzato per portare a sei il numero delle strade che passano sotto il canale di Suez, tra il Sinai e il delta del Nilo. A transitare per primo su un pulmino bianco accompagnato da un massiccio corteo di auto scure lungo i 4.250 metri del tunnel "Ahmed Hamdi II" poco a nord di Suez è stato il presidente egiziano Abdel-Fattah El-Sisi durante una cerimonia.

La struttura a due corsie a senso unico raddoppia una parallela costruita nel 1981 e, ha sottolineato il presidente in un discorso tenuto a braccio martedì, dovrebbe raddoppiare anche gli investimenti e le opportunità di lavoro in Sinai.

Nel 2019, Sisi aveva inaugurato quattro tunnel che collegano la depressa penisola alla terraferma: due a Port Said (sul Mediterraneo, detti "3 luglio") e due a Ismailia (i "Tahya Misr" o "Viva l'Egitto", nella parte centro-nord del Canale, alla cui costruzione aveva contribuito come partner tecnico la Cmc di Ravenna).

La lunghezza totale delle gallerie scavate sotto il Canale è di 30 km, è stato evidenziato durante una presentazione che ha anche sottolineato come i tunnel riducano da "quattro giorni" a "20 minuti" l'attraversamento del Canale, peraltro già servito da ponti e traghetti. L'"Ahmed Hamdi 2", per passare sotto la strategica via d'acqua che collega l'Asia all'Europa, scende fino a 70 metri di profondità.

In una cornice di mongolfiere multicolori fissate al suolo, drappi sventolanti, bandiere egiziane e volti del leader su cartelloni e un monumento, la cerimonia di inaugurazione ha riguardato anche l'apertura nel Sinai di 35 nuove strade, di un ospedale (il St. Catherine Hospital) e di diversi poliambulatori.

Questi altri "progetti nazionali" sono stati inaugurati con la scoperta di targhe trasmessa in diretta su un maxischermo alla presenza anche del premier Mostafa Madbouly, di diversi ministri e del capo dell'Autorità del Canale di Suez, Osama Rabie.

Entro la fine di quest'anno, ha sottolineato Sisi, l'Egitto inaugurerà altre tre strade per un totale di oltre 1.000 chilometri e presto avrà più di 12.000 chilometri di arterie di nuova costruzione, compresi i 7.000 chilometri che lo Stato ha già sviluppato dal 2014.

Si tratta di un volume di lavori stradali senza precedenti, ha affermato il presidente che nell'anno della sua ascesa al potere aveva lanciato il "National Road Project" con l'obiettivo di ampliare la rete egiziana di 23.500 chilometri.

Quando il progetto fu lanciato, l'Egitto era solo al 118/o posto in termini di qualità delle infrastrutture stradali nel Global Competition Report del World Economic Forum mentre già due anni fa era salito al 28/o posto, ricorda il sito del quotidiano Al Ahram.

Il tunnel oggetto del raddoppio è intitolato ad Hamdi, un ingegnere e generale egiziano ucciso attraversando il Canale nell'ottobre 1973, durante la guerra dello Yom Kippur contro Israele.

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