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Coronavirus: riapre l'aeroporto di Beirut tra tensioni e caos

Reporter picchiati da agenti, confusione sui test medici

Coronavirus, riapre l'aeroporto di Beirut tra tensioni e caos

Redazione Ansa

BEIRUT - In un ambiente carico di tensione e caos ha riaperto oggi dopo quasi quattro mesi l'aeroporto internazionale di Beirut, uno dei più importanti scali aerei del Mediterraneo orientale, rimasto di fatto inattivo a causa delle misure anti-Covid-19.

Lo scalo aereo è aperto solo al 10% della sua capacità tradizionale e le autorità hanno previsto che tutti i passeggeri in arrivo si sottopongano ad almeno un test sanitario per verificare la presenza o meno di persone contagiate dal coronavirus.

Media locali riferiscono di incidenti tra forze di sicurezza e giornalisti che tentavano di intervistare i passeggeri dei primi aerei atterrati stamani da città del Golfo, del Corno d'Africa e dell'Europa. Alcuni reporter denunciano di esser stati picchiati dagli agenti che hanno impedito ai giornalisti di avvicinarsi ai passeggeri che uscivano dal terminal dopo i controlli e dopo aver effettuato i test obbligatori per il coronavirus. Proprio l'attesa per i test sanitari ha suscitato confusione tra i passeggeri appena atterrati, costretti ad aspettare di capire quali fossero le procedure da seguire stipati nelle sale adibite ai controlli di sicurezza. Secondo reporter sul posto e testimoni oculari, citati dai media, nessuna norma di distanziamento sociale è stata rispettata e numerosi passeggeri non indossavano mascherine sul volto. Finora in Libano si registrano 1.778 casi positivi e 34 decessi accertati per Covid-19.

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