(ANSAmed) - CERNOBBIO (COMO), 22 OTT - I porti italiani sono
il fanalino di coda del Mediterraneo, con un calo del 2% della
quota di mercato, ferma a 10 milioni di Teu, l'unità di misura
del container, pari a 40 metri cubi circa, mentre negli altri
Paesi che si affacciano su Mare Nostrum i porti hanno guadagnato
il 7%.
E' quanto è emerso al 5/o Forum di Conftrasporto
(Confcommercio), durante il quale è stato presentato il Rapporto
Isfort. Se negli ultimi anni l'Italia fosse cresciuta come la
Spagna (+5%), secondo la Confederazione dei trasportatori
aderenti alla Confcommercio, si sarebbero generati "circa 7.600
posti di lavoro", con un incremento del fatturato di "oltre 2
miliardi di euro" e "775 milioni di valore aggiunto".
A causa delle "disconnessioni tra infrastrutture" e delle
"riforme incompiute", secondo Conftrasporto, "dal 2011 al 2018 i
volumi di merce nel Canale di Suez sono aumentati del 42%, ma il
sistema portuale italiano è cresciuto solo del 2%". Sul fronte
dei container, tra il 2005 e il 2017, la crescita del traffico
degli scali di tutto il Mediterraneo è stata del 46%, mentre
quella del sistema portuale italiano "solo della metà (23%)".
Secondo Conftrasporto "l'Italia non coglie la crescita in atto
nei mari, perché è disconnessa al suo interno e verso il resto
del mondo". In particolare "la scarsa accessibilità impedisce
alle merci di raggiungere rapidamente i luoghi di destinazione e
frena quel processo di intermodalità che consentirebbe, con
quella dei trasporti, la ripresa economica". A questo si
aggiunge una "lentezza ormai cronica nella realizzazione di
alcune riforme".
Tra le criticità indicate da Conftrasporto, il mancato
decollo delle Zes, le Zone Economiche Speciali. "Mancano ancora
gli strumenti di semplificazione per attuarle - è stato detto -
e le risorse stanziate sono insufficienti". Poi c'è il dragaggio
dei fondali, "indispensabile per consentire il passaggio di navi
sempre più grandi, così come avviene nei principali porti
europei". Il tutto con una "emergenza climatica all'orizzonte,
mentre " tra lentezze, cantieri bloccati e progetti nel limbo,
siamo il Paese delle opere incompiute, con questioni in sospeso
anche all'interno degli stessi porti". Manca poi lo sportello
unico doganale, "atteso da 16 anni " per superare le attuali "68
istanze da trasmettere a 18 amministrazioni diverse per
svincolare le merci in import/export". (ANSAmed).
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Trasporti: porti Mediterraneo crescono, Italia frena (-2%)
Conftrasporto, persi 2 miliardi fatturato e 7.600 posti lavoro