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Croazia: cantieri navali, sospeso sciopero ma crisi resta

Dopo pagamento stipendi arretrati.Politici e manager sott'accusa

Redazione Ansa

ZAGABRIA - È finito stamane lo sciopero dei circa quattromila operai nei due maggiori cantieri navali croati, l'Uljanik di Pola in Istria, e il 3. maj di Fiume, dopo che, grazie anche a un intervento urgente del governo, sono stati versati gli stipendi arretrati che tardavano da due mesi.
La crisi nei due stabilimenti industriali rimane comunque acuta e il loro destino incerto.
Gli operai hanno scioperato due intere settimane per protestare contro i dirigenti delle due società che hanno portato i rispettivi cantieri al limite della bancarotta. A loro in piazza si sono uniti anche migliaia di cittadini che hanno accusato i politici locali e nazionali di aver favorito la cattiva gestione delle società, che sono per quasi il 25 per cento di proprietà dello Stato croato. Gli operai hanno formato un comitato che monitorerà la situazione nei cantieri, informerà la stampa degli sviluppi e sarà pronto a riprendere lo sciopero in caso di nuovi problemi.
La crisi nella cantieristica navale croata è conseguenza delle ingenti perdite generate negli ultimi due anni, stimate a circa 300 milioni di euro. Attualmente si attende un parere della Commissione europea sul piano di ristrutturazione dei due cantieri navali ed è anche iniziata la ricerca di un partner strategico che acquisterebbe la quota maggioritaria dei cantieri e porterebbe un'iniezione di capitale fresco.

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