(ANSAmed) - NAPOLI, 6 GIU - Nel Mediterraneo 19 porti hanno
superato 1 milione di TEU e gli scali nord e sud Med hanno
superato quelli del Nord Europa nel trasporto container. Questi
alcuni dei dati che emergono dal quinto rapporto annuale di Srm
(Studi e Ricerche per il Mezzogiorno), sulla Italian Maritime
Economy, presentato a Napoli. Dal 2008 il Nord Europa perde 6
punti percentuali (quota di mercato 40%) mentre il Med guadagna
5 punti, firmando il sorpasso con una quota di mercato del 41%.
Un dato che nel rapporto si sposa a segnali positivi per il
futuro: il raddoppio di Suez registra crescite record, visto che
nel 2017 sono oltre 900 milioni le tonnellate transitate (+11%
sul 2016) e 17.550 navi, in più la Belt & Road Initiative
attiverà circa 1.400 miliardi di dollari in infrastrutture di
cui SRM ha censito 4 miliardi di euro di investimenti cinesi in
porti e terminal del Mediterraneo.
La crescita segue un trend che viene da lontano perché il
traffico container nel Mediterraneo negli ultimi 20 anni è
cresciuto del 500% e i primi 30 porti del Mediterraneo hanno
superato i 50 milioni di TEUs (53 in totale), mentre nel 1995
erano solo 9 milioni. E a trainare la crscita sono gli scali del
South Med (Nordafrica e Turchia), che dal 2004 ad oggi hanno
notevolmente ridotto il gap competitivo con i porti del Nord
Mediterraneo: il divario nel 2004 era di 26 punti ed oggi solo
di 6.
Il rapporto guarda in particolare al rapporto cin l'Asia
sottolineando il rafforzamento della Belt & Road Initiative
(BRI) con grandi investimenti nel Mediterraneo in porti e
terminal che interessa in particolare in terminal e
infrastrutture intermodali e coinvolge anche la Spagna, dopo
Grecia, Turchia, Israele, Italia, Egitto, Belgio e Olanda. La
BRI attiverà circa 1.400 miliardi di dollari di investimenti
infrastrutturali per realizzare e rafforzare opere marittime,
stradali, aeroportuali e ferroviarie. Gli investimenti della
Cina in porti e terminal del Mediterraneo hanno toccato i 4
miliardi di euro. Nel 2017 obiettivo degli investimenti è stato
il porto di Valencia e, spiega il rapporto "con questa
operazione - si legge - il dragone conquista un importante
caposaldo nel Mediterraneo occidentale, dopo quello del Pireo
nella parte orientale e del porto di Zeebrugge nel
Nord Europa".
Dallo studio emergono "i segni di una accresciuta centralità
del Mediterraneo - spiega Massimo De Andreis, direttore generale
Srm - nel contesto geo-economico mondiale e il rafforzamento
delle rotte dall'Asia. In più il traffico Ro-Ro, che è
un'eccellenza italiana, ha avuto un'impennata del 40% nell'arco
adriatico e del 15% nell'arco tirrenico. Di questi fenomeni
l'Italia tutta può beneficiare fortemente, ma occorre investire
urgentemente sui collegamenti ferrovia-porti, sull'intermodalità
e su una logistica portuale più efficiente".(ANSAmed).
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Porti:Scali med superano Nord Europa in trasporto container
19 porti area superano 1mln teu. Previsti 4mld investimenti Cina