(ANSAmed) - NAPOLI, 21 GIU - Il traffico di merci via mare
nel Mediterraneo è cresciuto del 430% negli ultimi venti anni e
il bacino ha ben 17 porti che hanno superato la soglia del
milione di teus nell'ultimo anno. Sono questi alcuni dei dati
emersi dal quarto rapporto annuale 'Italian Maritime Economy',
presentato a Napoli da Srm, Studi e Ricerche per il Mezzogiorno,
del Banco di Napoli.
Il rapporto sottolinea che nel 2016 il trasporto marittimo
mondiale ha superato per la prima volta i dieci miliardi di
tonnellate, il 20% delle quali è transitato per il Mediterraneo.
Un trend ancora in crescita visto che per il 2030 si toccherà
quota 17 miliardi di tonnellate. Una delle principali ragioni
della crescita è il raddoppio del Canale di Suez che, spiega il
rapporto, "è ormai a regime e nel periodo gennaio-maggio 2017
cresce a doppia cifra con un +10,6% rispetto all'anno
precedente. Nell'ultimo anno 819 milioni di tonnellate di merci
e circa 17.000 navi sono transitate nel canale".
"Ci sono - ha spiegato il ministro per la coesionee
territoriale e il Sud Claudio De Vincenti - le premesse per uno
sviluppo della portualità del Mezzogiorno che svolga un ruolo
importante su tre versanti. Prima di tutto un collegamento tra
il Mediterraneo e l'Europa nel verso sud-nord, poi un
collegamento rovesciato con l'Europa che guarda al Nordafrica e
al Medio Oriente per investire e far crescere quei Paesi, in
linea con la proposta del 'migration compact' presentato
dall'Italia all'Ue. De Vincenti ha evidenziato infine il ruolo
dei porti del Sud Italia nel Mediterraneo che: "Ha acquistato -
ha detto - una nuova centralità nei traffici intercontinentali
con l'apertura del secondo ramo del Canale di Suez. Il
Mezzogiorno chiaramente ha la vocazione prioritaria come zona
fondamentale in questo nuovo ruolo intercontinentale del
Mediterraneo".
Per quanto riguarda l'Italia, il rapporto sottolinea come
l'import-export del Paese via mare ha raggiunto i 217 miliardi
di euro con una crescita media annua del 4,3% e che l'Italia ha
ancora una forte dipendenza dal mare che ospita il 37% del suo
interscambio commerciale. "Emergono - spiega Massimo Deandreis,
direttore generale di Srm - segni di una rinnovata centralità
del Mediterraneo nel contesto geoeconomico mondiale e il
rafforzamento della rotta Sud Med-Suez-Golfo-Cina. Di questo
fenomeno l'Italia può beneficiare ma occorre investire
urgentemente sui collegamenti ferrovia-porti, sull'intermodalità
e su una logistica portuale più efficiente". L'Italia resta
leader nello Short Sea Shipping nel Mediterraneo e nel Mar Nero
con 251 milioni di tonnellate e una quota di mercato del 35%.
"Lo scenario che emerge - spiega Maurizio Barracco,
presidente del Banco di Napoli - è di un Mediterraneo sempre più
dinamico e centrale nelle rotte globali. L'Italia è nel mezzo e
il Mezzogiorno ha una posizione di vantaggio. Ma la geografia
non basta e i competitors non mancano. Occorre maggiore
consapevolezza della posta in gioco e un impegno serio per non
perdere le opportunità che emergono". (ANSAmed).
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Porti: traffico in Mediterraneo +430% in vent'anni
Dati rapporto annuale, 17 porti superano 1mln teus ultimo anno