(ANSAmed) - TUNISI, 12 DIC - Dopo aver speso gran parte della
sua carriera nella progettazione di ponti, l'ingegnere Enzo
Siviero è venuto a presentare a Tunisi il suo progetto più
ambizioso: TUNeIT, un ponte di 140 km che collega la penisola
tunisina del Cap Bon alla Sicilia e allo stretto di Messina.
L'occasione è stata una tavola rotonda organizzata dalla Rmei
(Réseau Méditerranéen des Ecoles d'Ingénieurs di Marsiglia) e
dall'Eamc (Engineering Association for Mediterranean Countries
di Roma) intitolata: ''Mediterraneo, un ponte tra l'Africa e
l'Europa: dal sogno alla realtà''. E' proprio sulla possibilità
di far diventare il suo ambizioso progetto realtà che punta
tutto Siviero, vice presidente di Rmei e Rettore dell'università
ECampus, insignito del premio Al Idrisi nel 2015, soprannominato
''il poeta dei ponti'' per la sua predilezione poetica.
Si tratta di un'opera faraonica dal costo esorbitante di 100
miliardi di euro che si basa però, sostiene Siviero, su
soluzioni tecniche già esistenti che potrebbero essere
realizzate davvero nel caso in cui venissero reperiti i fondi.
La sua è ingegneria visionaria che senza dubbio affascina
l'interlocutore, e suggerisce l'intermodalità come chiave di
lettura dell'opera: ovvero il ponte inteso non come monumento a
se stante, ma come opera di architettura nel/del territorio,
armatura di un potenziale organismo urbano che va gestito e
potenziato, e come grande occasione per la valorizzazione e la
riqualificazione di vaste aree degradate, opportunità di
rilancio e di sviluppo economico, sociale, culturale,
scientifico, mezzo di congiunzione e fusione di un'unica
Regione, simbolo dell'unione del Mediterraneo.
TUNeIT rappresenterebbe l'alternativa alla soluzione
proposta da uno studio dell'Enea del 2005 che prevedeva la
realizzazione di un tunnel ferroviario sottomarino tra Capo Bon
(Tunisia) e Pizzolato (Sicilia) a nord di Mazara del Vallo.
L'orientamento che stiamo prendendo, spiega Siviero ad
ANSAmed, è di una combinazione ponte-tunnel, ma ciò sarà
l'oggetto dei necessari approfondimenti nell'ambito della task
force messa in campo a Tunisi e ora da consolidare anche in
Italia. TUNeIT ipotizza la ripetizione per molteplici volte del
progetto del ponte di Messina. Anche in questo caso, come nel
progetto Enea, si renderebbe necessaria la creazione di isole
artificiali, da utilizzare anche a scopo turistico o di ricerca,
realizzate con il recupero dei materiali provenienti dallo
scavo, nelle quali sarebbero posizionati tutti i servizi per il
funzionamento del sistema. Esse dividono il percorso in 5 parti,
ciascuna delle quali coperta da un ponte a campate multiple.
Un collegamento tra Tunisia e Sicilia darebbe vita ad una
continuità territoriale transcontinentale Europa-Africa, al pari
di altre opere realizzate per collegare Europa e Asia (tunnel e
ponti sul Bosforo), Asia e Africa (raddoppio del Canale di
Suez), nonché il collegamento stabile tra Africa ed Europa sullo
stretto di Gibilterra. Principale obbiettivo è la riduzione dei
tempi di scambio delle merci e di comunicazione tra Nord Europa
e Nord Africa.
Consiglio nazionale Ingegneri, Rmei, Eamc (Engineering
Associations of Mediterranean Countries), Pam (Parliament
Assembly of Mediterranean) e Terna avrebbero già mostrato
interesse per il progetto di Siviero, che tornerà a Tunisi a
gennaio per illustrare l'idea ad attori istituzionali e non.
(ANSAmed)
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Un ponte tra Sicilia e Tunisia, il sogno di Enzo Siviero
TUNeIT il nome del progetto di ingegneria visionaria, 140 km