(ANSAmed) - RABAT, 14 MAR - È conosciuto in città, a Tangeri,
come il "cimitero dei cagnolini". Un posto quasi magico, creato
negli Anni '40 dai residenti stranieri che volevano dare
sepoltura agli amici a quattro zampe. Ora il Ministero della
Cultura del Marocco ha deciso di iscrivere il cimitero nel
registro del patrimonio nazionale. Cala così sul luogo una sorta
di protezione che lo salva dagli speculatori edilizi e che forse
prelude anche a un suo urgente restauro.
È una vittoria della società civile, con in prima fila
l'Association Zanka 90, che dal 2022 ha lottato per far entrare
il sito tra le "proprietà del comune e patrimonio della città".
Ora è salvo, ma molto resta ancora da fare. Devastato
dall'incuria e dai vandali, rovinato dalle piogge cui il luogo è
esposto, la "casa di riposo per animali" si trova a Boubana, la
collina del quartiere Moujahidine a Tangeri, in piena zona
residenziale. La brama di nuovi investimenti immobiliari ha già
deturpato il paesaggio, disboscandolo in gran parte, e i
costruttori avevano messo gli occhi anche sul cimitero, che per
i tangerini rappresenta un pezzo di storia della città.
Nato dall'idea di un gruppo di residenti britannici, la
prima lapide vi fu posta nel '43, per ricordare Terry, un
cagnolino morto prima dell'indipendenza del Marocco. L'idea
originaria però era un'altra e venne a un diplomatico britannico
che, con l'aiuto di altre famiglie, decise di acquistare il
terreno per costruire un centro di cura per animali domestici.
Il cimitero nacque successivamente, negli anni '50, quando lo
scrittore e designer britannico David Herbert, amico tra gli
altri del fotografo inglese Cecil Beaton e dell'antropologo e
scrittore americano Paul Bowls, decise di trasformare il posto
in una sorta di clinica veterinaria, dove gli animali malati
potevano essere ospitati, curati e poi sepolti dopo la loro
morte. Da allora a Boubana sono sepolti gatti, cani e molti
altri animali.
E fu proprio lo scrittore Paul Bowls ad accendere il primo
faro sul cimitero, quando confessò a Virginia Spencer Carr, che
poi diventò la sua biografa: "Se dovessi essere sepolto, vorrei
che fosse nel cimitero degli animali qui a Tangeri, con i cani e
i gatti appartenuti ai residenti europei". Il cimitero dei
cagnolini figura anche nelle pagine di una delle più famose
guide del Marocco, quella in edizione Pelican, 'Maverick Guide
to Morocco' del 1999, scritta dall'archeologa Susan Searight che
ha vissuto per oltre un quarto di secolo in Marocco. "Il
cimitero dei cani, unico a Tangeri, non è qui, ma è nella città
alta - vi si legge - con vista sulla montagna... Anche i gatti
sono sepolti qui, con i loro nomi incisi sulle lapidi".
(ANSAmed).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Tangeri salva il Cimitero dei cagnolini amato dagli scrittori
Il Ministero della Cultura lo elenca tra i patrimoni nazionali