(di Lorenzo Trombetta)
(ANSAmed) - ROMA, 08 MAR - Tregua o non tregua nel conflitto
a Gaza e nella regione, più oltre 350 milioni di musulmani nel
solo Medio Oriente si preparano a celebrare il Ramadan, il mese
del digiuno diurno, ma anche il mese dei bagordi e dei ritrovi
conviviali notturni.
Ramadan comincerà tra domani e dopodomani, a seconda delle
scuole religiose sunnite e sciite. Il digiuno durante Ramadan è
uno dei cinque precetti fondamentali per l'Islam: nelle ore
diurne i fedeli musulmani si devono astenere dal mangiare e dal
bere. Il digiuno viene rotto (iftar) ogni giorno al tramonto del
sole, solitamente riunendosi con familiari e amici.
"Passerò il Ramadan col cellulare in mano a seguire le notizie
provenienti da Gaza mentre dal divano mi godo le ultime serie
tv", afferma Safwan, impiegato pubblico a Beirut, nel Libano in
prima linea nel quotidiano e sanguinoso scambio di fuoco tra
Hezbollah e Israele.
Le piattaforme streaming e le produzioni inter-arabe di
fiction lavorano ogni anno per offrire durante il mese di
Ramadan una variegata offerta di intrattenimento seriale:
quest'anno il pubblico si dividerà tra le fiction a sfondo
storico, che riecheggiano il tema del conflitto armato e delle
lotte di potere, con altre "musalsalat" ("serie tv" in arabo)
solo in apparenza più leggere, che trattano di temi sociali e
ambientate in ambiti familiari.
Ma Ramadan non è soltanto intrattenimento. "Questo Ramadan
sarà per me un mese di vera purificazione ed espiazione",
afferma Suha, palestinese originaria di Nablus, in Cisgiordania.
"Dopo aver passato tre mesi solo e soltanto a seguire le
terrificanti notizie da Gaza, ho deciso di investire il tempo
nella preghiera e nel gestire la raccolta di aiuti per i bambini
della Striscia rimasti orfani.
"Durante Ramadan mi dedicherò completamente a questo",
afferma Suha emigrata in Italia. Hussein, giovane studente di
studi religiosi a Baghdad, afferma quest'anno di essere "più
motivato di altri anni nell'interpretare il Ramadan come
un'occasione per ritrovare la pace interna, soprattutto dopo
tutti questi mesi di traumi collettivi e sofferenze per quello
che succede a Gaza, in Iraq e in tutta la regione".
A Damasco, in Siria, altra capitale mediorientale colpita
ripetutamente dai raid israeliani su postazioni di gruppi armati
filo-iraniani, Maha si chiede se "sarà l'ultimo Ramadan che
passerò con la mia famiglia". La giovane studentessa di economia
in un paese da 13 anni in guerra e alle prese con una profonda
crisi economica acuita dalle sanziono occidentali, ha infatti
fatto richiesta per migrare in Canada. E aspetta con ansia di
poter "fuggire via", perché "qui non c'è nessuna prospettiva...
chissà come sarà l'anno prossimo passare il Ramadan al freddo e
in mezzo alla neve del Canada?", si chiede Maha. (ANSAmed).
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L'ombra di Gaza sul Ramadan dei musulmani in Medio Oriente
Mese del digiuno inizia tra il 9 e il 10 marzo