(di Sami al-Ajrami)
(ANSAmed) - GAZA, 10 GEN - "Un danno molto esteso,
terribile". Così il portavoce del municipio di Gaza Husni
Mohanna descrive le conseguenze dei violenti combattimenti degli
ultimi giorni fra Hamas e l'esercito israeliano nel rione Daraj,
nei pressi del museo archeologico Qasr al-Basha (il Palazzo del
Pascià), un edificio del XIII secolo noto anche come la Fortezza
di Napoleone il quale, nel 1799, vi soggiornò per tre notti. Si
tratta di un complesso di due edifici nei quali erano custoditi
reperti archeologici di epoca romana, fenicia, persiana e
ottomana.
A fine dicembre si sono avute le prime notizie di ingenti
danni al complesso, ieri ci sono state altre distruzioni e oggi
gli edifici appaiono praticamente in rovina. "Quasi tutti i
reperti che si trovavano all'interno - racconta Mohanna - sono
stati danneggiati in maniera irreparabile".
Per raggiungere il museo si parte dal rione Shajaya e si
procede in direzione dell'ospedale Shifa. Si attraversa così il
Mercato dell'oro, una zona tipica della vecchia Gaza, con
antichi negozi nei quali fino all'inizio della guerra si
commerciavano ancora metalli preziosi e che ricorda a tratti il
mercato della Città vecchia di Gerusalemme. Quanto rimanga del
Mercato dell'oro non lo sa nessuno. E' certo però che anche la
storica moschea el-Omar, nella stessa area, ha subito pesanti
danni. Non è chiaro se nelle vicinanze del museo ci fossero
postazioni di Hamas. Il ministero dall'Informazione di Gaza ha
comunque reso noto che '"durante la guerra sono andati distrutti
200 dei 325 siti archeologici della Striscia". "Israele - ha
accusato - vuole cancellare ogni legame di Gaza con il suo
patrimonio storico".
Quel complesso, ora in rovina, parlava della notte dei tempi
della Striscia. "Il Qasr al-Basha - spiega una guida della zona
- fu costruito dal sultano mamelucco Zaher Baibers, che si era
distinto in combattimenti contro i Crociati e contro i mongoli.
Durante una visita a Gaza si innamorò di una donna locale e
costruì per lei e per i figli un edificio degno del suo rango".
In seguito è stato abitato da dirigenti ottomani. In tempi
recenti, durante il Mandato britannico sulla Palestina, è stato
sede di un commissariato di polizia. Negli ultimi anni ha
ospitato mostre di reperti archeologici di varie epoche tornati
alla luce nella striscia di Gaza: é divenuto così meta di visite
continue anche da parte di scolaresche che hanno potuto ammirare
monete e ceramiche antiche.
All'ingresso c'erano i bassorilievi di due leoni, ma
"l'elemento più prezioso custodito nel museo - aggiunge la guida
- era la testa di Anat, una divinità cananea, scolpita nella
tarda era del bronzo, 4500 anni fa". Alta 20 centimetri, con il
volto incorniciato da un serpente, venne trovata per caso da un
agricoltore di Khan Younis, nel sud della Striscia. "Anat era la
dea della bellezza, dell'amore, ma - sottolinea la guida - era
anche la dea della guerra". (ANSAmed).
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Distrutto a Gaza il Museo archeologico Qasr al-Basha
Era un complesso del XIII secolo, scrigno ottomano di tesori