(ANSA) - RABAT, 27 DIC - Ci sono storie d'amore che in epoca
coloniale "non dovevano" assolutamente sbocciare. "Come regola
generale - si legge in una direttiva spagnola del 1937 - bisogna
impedire i matrimoni tra soldati marocchini e donne spagnole".
Nessuna corrispondenza d'amorosi sensi, per vent'anni, dagli
anni '30 ai '50 del Novecento. E pensare che oggi, in vista dei
mondiali del 2030 Spagna e Marocco divideranno col Portogallo
persino i campi da calcio. Un archivio di lettere d'amore è
rimasto sepolto sotto la polvere, fino a che Josep Lluís Mateo
Dieste e Nieves Muriel García di recente lo hanno ritrovato e
pubblicato. A riportare questa incredibile storia è la Bbc
Africa, in un lungo resoconto firmato dallo storico Arthur
Asseraf, che indaga tra le relazioni tabù del colonialismo e
legge tra le centinaia di lettere firmate dalle Carmen, Concha e
Carmela, destinate ai loro Hassan, Abdelsamed e Nasar, ma
sequestrate alla frontiera marocchina e mai giunte nelle
cassette della posta.
"Quando tornerai in Spagna?", supplica Carmela da Granada.
Poi, in bella grafia: "Dimmi che non guardi nessun'altra donna".
Era il 1944, ma l'uomo a cui erano destinate queste parole non
riuscì mai a leggerle. Le scatole, racconta Asseraf, sono piene
di parole di passione: "Sono pazza di te... sono come una capra
per te", scrive una valenciana. Ci sono fotografie, inserite tra
le missive, "decine di ritratti di donne con acconciature
immacolate in posa per ricordare ai loro lontani amanti che
aspetto avevano. Una ha inviato una foto in cui va in
bicicletta, uno scatto spensierato di vita quotidiana".
I burocrati spagnoli non ebbero mai un cedimento. Ricorda
Assaraf nel suo articolo: "Dal 1912, la Spagna aveva rivendicato
la sovranità su parte del Marocco come protettorato, dividendo
il paese in due zone, insieme alla Francia. I combattenti della
comunità berbera resistettero, soprattutto nella lunga e
sanguinosa guerra del Rif tra il 1921 e il 1926, che vide
l'esercito spagnolo decimato dalle forze guidate da Abdelkrim
al-Khattabi". È a questo punto che gli spagnoli rinserrano i
ranghi, aumentano la loro presenza in Marocco e reclutano
migliaia di marocchini da inserire nel loro esercito. Negli anni
'30 una lunga striscia lungo il nord del paese, dalla costa
atlantica di Asilah quasi fino al confine con l'Algeria a est,
era effettivamente amministrata dalla Spagna. La capitale era a
Tetouan. Fu dalle basi militari di questo territorio, scrive
ancora lo storico Asseraf, che nel 1936 il generale Francisco
Franco lanciò un colpo di stato contro il governo repubblicano,
dando inizio alla Guerra civile spagnola. Mentre la guerra
infuriava, improvvisamente migliaia di uomini marocchini
arruolati nell'esercito spagnolo furono inviati oltreoceano in
Spagna per combattere a fianco delle forze franchiste. Non solo
militari, c'erano anche studenti, commercianti e altri
lavoratori che si unirono a loro e finirono per vivere in tutto
il paese, nelle città e nelle località rurali più remote.
Ovunque andassero, gli uomini marocchini spezzavano il cuore
delle donne spagnole.
C'è Concha che a Salamanca incontra Nasar, e scrive ai
superiori del soldato marocchino per ottenere il permesso di
sposarlo nel 1938. Ma ne ricava denigrazione e insulti. Le
autorità coloniali scrivono di lei: "È brutta, grassa come un
ippopotamo e zoppica leggermente". Sospettavano che Nasar avesse
mostrato interesse solo perché Concha possedeva una casa, cosa
che, secondo i funzionari aveva risvegliato in "Nasar un amore
vulcanico". Gli ufficiali dovevano porre "quante più difficoltà
possibili" per impedire questi rapporti "senza vietarli
apertamente", come si può leggere in un ordine del 1937. Per
questo, quando scoprivano che una donna spagnola scriveva a un
uomo marocchino, le vietavano di entrare in Marocco. Spesso
vietavano anche all'uomo marocchino di entrare in Spagna,
rendendo così impossibile la loro relazione. Nel 1948 fu
intercettata una lettera tra Carmen di Saragozza e il suo amante
Abdeselam in Marocco. Le autorità di Tetouan hanno
immediatamente vietato a entrambi di passare sul lato opposto.
Nella lettera Carmen dava notizia della figlia, che ormai era
cresciuta senza mai vedere il padre. Perché tanta crudeltà? La
risposta, secondo Asseraf sta in parte nell'ideologia
reazionaria della dittatura. "Il governo franchista - scrive -
era aggressivamente misogino, controllava rigidamente le donne e
limitava il loro accesso al lavoro". C'era poi la questione
religiosa, "le donne che sposavano uomini musulmani erano viste
come 'perse nella fede'". Ma il motivo più importante, dice
Asseraf, era quello che i funzionari chiamavano 'prestigio de
raza', 'il prestigio della razza'. "Affinché il dominio
coloniale continuasse, la Spagna doveva essere considerata
superiore al Marocco. Poiché il governo intendeva il matrimonio
come la subordinazione di una donna da parte di un uomo,
qualsiasi matrimonio al di là della divisione coloniale avrebbe
reso una donna spagnola sottomessa a un uomo marocchino". Al
contrario, le relazioni tra uomini spagnoli e donne marocchine,
non erano assolutamente censurate, "poiché riproducevano la più
ampia struttura di potere della società su scala intima senza
minacciarla". Quando il Marocco divenne indipendente nel 1956,
il protettorato di Tetouan venne chiuso e i suoi archivi furono
in gran parte dimenticati. "Finirono per lo più vicino a Madrid,
negli archivi centrali dell'amministrazione della città
universitaria di Alcalá de Henares dove, come gran parte della
storia coloniale della Spagna in Africa, furono dimenticati".
(ANSA).
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Spagna-Marocco, le lettere d'amore mai giunte a destinazione
Relazioni impedite nel periodo coloniale ritrovate in archivio