Rubriche

Marocco, al via il cantiere delle riforme voluto dal re

Parità di genere, equità, inclusione: è rivoluzione di velluto

Redazione Ansa

(di Olga Piscitelli)

(ANSA) - RABAT, 17 OTT - Re Mohammed VI del Marocco vuole cambiare radicalmente la gestione della cosa pubblica. Un progetto di grande importanza, che con il discorso al Parlamento per l'avvio della XI legislatura, nei giorni scorsi, è diventato priorità assoluta del governo. Parità di genere ed equità sono i cardini di quella che potrebbe diventare una rivoluzione di velluto, alla base del più grande progetto di sviluppo economico e sociale del Paese. La revisione della Moudawana, il Codice della famiglia, è uno dei pilastri di questa riforma generale che include i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere. Il Codice risale al 2004 e ora, 20 anni dopo la sua promulgazione, ha bisogno di un profondo restyling, per essere in linea con il Marocco moderno.

L'aggiornamento coinvolge numerosi ministri, il Consiglio superiore della Magistratura, il consiglio degli Ulema, che rappresenta la massima autorità religiosa, oltre che la società civile, ricercatori e specialisti. Nessuno escluso, in una gestione che il sovrano auspica "collettiva e collegiale", proprio per l'importanza dei temi. Ma le differenze di vedute sono abissali, con i conservatori che si schierano a favore dello status quo, mettendo in guardia contro l'occidentalizzazione della società e i progressisti che chiedono una vera revisione, senza sconti. Non basteranno di sicuro i sei mesi chiesti dal re. Ci sono in ballo tra l'altro l'inclusione delle donne nell'asse ereditario della famiglia, la penalizzazione della poligamia, l'eliminazione dei matrimoni dei minori, il riconoscimento della paternità e l'accettazione della convivenza. La riforma della Mudawana richiede di conseguenza una altrettanto profonda riforma del Codice penale. Il re vuole inoltre estendere la protezione sociale, per garantire a tutti i marocchini un equo accesso all'assistenza sanitaria, all'istruzione e ai benefici sociali. Come a dire che il Marocco si impegna a ridurre le disuguaglianze per costruire uno Stato sociale solido, dove ogni marocchino possa vivere con dignità e sicurezza finanziaria. Così re Mohammed VI punta a creare un clima di fiducia e stabilità, catalizzatori essenziali per lo sviluppo economico e il consolidamento della democrazia.

Diritti, lotta alla povertà e inclusione sociale hanno bisogno di "un meccanismo di monitoraggio e valutazione ad hoc, in modo che siano garantite le migliori condizioni per lo sviluppo e l'adeguamento continuo", ha detto il sovrano. (ANSA).

Leggi l'articolo completo su ANSA.it