(ANSAmed) - ALGERI, 25 SET - In Algeria, dopo anni di blocco
totale delle importazioni di veicoli nuovi da parte dei
concessionari, l'attività di trasporto delle auto è ripresa
grazie al ritorno nel Paese nordafricano del marchio italiano
Fiat, che è stato il primo a ottenere il via libera delle
autorità.
Il mercato automobilistico in Algeria è fiorito notevolmente
dopo un "boom finanziario" dovuto all'aumento del prezzo del
petrolio tra il 2008 e il 2014. Le importazioni sono aumentate
notevolmente durante quel periodo, raggiungendo i 6,5 miliardi
di dollari nel 2013, con oltre 650.000 auto nuove.
Successivamente, le misure adottate dal governo algerino
avevano provocato una vera e propria crisi automobilistica nel
Paese nordafricano, a partire dal blocco delle importazioni dal
2016. Diversi progetti di montaggio e assemblaggio di automobili
lanciati dai governi dell'ex presidente, il defunto Abdelaziz
Bouteflika, a partire dal 2016, sono falliti dopo aver chiuso e
licenziato i loro lavoratori in seguito alla rivolta popolare
che l'aveva rovesciato nel 2019. Questa situazione ha portato a
una grave carenza di veicoli nuovi in Algeria, mentre i prezzi
delle auto usate hanno raggiunto livelli astronomici.
Di conseguenza, negli anni recenti è diventato molto raro
vedere in giro le bisarche, i grandi autoarticolati per il
trasporto di auto, tranne in casi molto rari, e la maggior parte
dei trasportatori del settore ha cessato l'attività e molti si
sono ritrovati disoccupati.
Ma un vento di cambiamento ha iniziato a soffiare sul settore
automobilistico algerino nel marzo 2023, quando il marchio
italiano ha ottenuto la prima licenza per importare e
commercializzare veicoli nuovi.
A poco a poco, le bisarche hanno ripreso vita ed è diventato
comune vederle sulle strade e sulle autostrade, in particolare
dal porto di Djen Djen, nella provincia di Jijel sulla costa
orientale, il principale impianto di importazione della Fiat.
Si prevede un ulteriore rafforzamento di questo settore a
partire dal prossimo dicembre, con l'entrata in produzione dello
stabilimento Fiat nei pressi di Orano, nell'ovest del Paese, che
inizierà con 30.000 auto all'anno, per arrivare a 90.000 entro
il 2026.
Secondo quanto appreso da Fiat Algeria, il marchio italiano
prevede di importare ottantamila nuovi veicoli entro la fine di
quest'anno. La rete ufficiale di Fiat El Djazair (Algeria in
arabo) conta attualmente più di 45 rappresentanti di vendita e
post-vendita in oltre 30 province.
Della grave crisi e della ripresa ha parlato ad ANSAmed Ali
Kihal, un camionista di 48 anni della provincia costiera di
Jijel, che è tornato al trasporto di automobili più di un mese
fa.
"Dopo che la Fiat ha iniziato a importare automobili, questo
settore ha visto un aumento dell'attività, che mi ha spinto a
passare al trasporto di veicoli", ha detto ancora il camionista.
"L'azienda per cui lavoro ha tre camion per il trasporto di
veicoli che erano completamente fuori uso da anni, ma da qualche
mese hanno ripreso l'attività con l'avvio delle importazioni".
Secondo Kihal, molte persone e aziende hanno acquistato
questo tipo di camion, vista la mobilità che da mesi
caratterizza il settore del trasporto auto. (ANSAmed).
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In Algeria torna la Fiat e ripartono i trasportatori di auto
Dopo essere quasi scomparsi negli ultimi anni