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Ad Atene, ambientalisti contro il 'cimitero delle navi'

Golfo Elefsina, navi in attesa di smaltimento minacciano l'ecosistema

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ATENE, 20 MAR - A pochi chilometri dal porto greco del Pireo, di fronte alla mitica isola di Salamina, decine di imbarcazioni dismesse arrugginiscono nel mare in attesa di essere smaltite: ex navi da carico e petroliere fanno compagnia a yacht e rimorchiatori, lambite dalle onde del mare su cui non navigheranno più. "Una bomba a orologeria" per l'ecosistema marittimo, come definita dagli attivisti ambientali di Ecoeleusis, associazione di cittadini che si batte per la tutela dell'ambiente e lo smantellamento di quello che è stato presto ribattezzato il "cimitero delle navi più grande della Grecia".

L'associazione ha mappato 28 relitti a rischio di affondamento nel golfo di Elefsina, città situata a venti chilometri a nord-ovest di Atene, eletta quest'anno Capitale europea della cultura.

Molte delle imbarcazioni dichiarate fuori uso stazionano a pochi metri dal lungomare della città: sulla spiaggia, gli abitanti del posto ingannano il tempo lanciando le loro canne da pesca di fronte a navi sequestrate per il contrabbando di sigarette ed eroina, ex traghetti affondati per metà e motovedette dei vigili del fuoco riverse sul fianco. Sono l'ultima eredità di un centro di smantellamento navale attivo fino all'inizio degli anni Duemila. Poi, con la chiusura dei suoi battenti, molte imbarcazioni sono rimaste a macerare nel mare con il rischio, secondo gli attivisti, di rilasciare residui di idrocarburi, vernici tossiche e metalli pesanti destinate a danneggiare seriamente l'ecosistema del litorale, già messo alla prova dai cementifici e dalle raffinerie che nel secondo Novecento hanno fatto di questo tratto di costa uno dei poli industriali più importanti del Paese.

Negli anni scorsi, il programma dell'Unione europea per l'ambiente e la lotta al cambiamento climatico LIFE aveva definito la costa di Elefsina "una delle aree più industrializzate ed ecologicamente degradate della Grecia". Ma la situazione sta lentamente cambiando: "Grazie alla nostra campagna di sensibilizzazione, la condizione della costa è un po' migliorata, e abbiamo ottenuto che venisse bloccato l'ingresso, nel golfo, di nuove navi dismesse" racconta Christos Christakis, membro di Ecoeleusis. E l'autorità portuale di Elefsina si è detta determinata a risolvere il problema: dal 2019 più di dieci relitti sono stati smantellati. Ma non si tratta di un intervento semplice: "Alcune navi sono registrate sotto bandiere di comodo e i proprietari oggi risultano non rintracciabili: continuiamo a fare pressione sulle autorità, ma siamo ancora lontani dal ripulire il litorale", spiega Christakis. Gli abitanti più anziani ricordano di come, negli anni Sessanta, la spiaggia fosse un luogo di incontro e di svago per la comunità. L'obiettivo, oggi, è restituire il litorale ai residenti, perché, come ricordato anche dallo slogan di Ecoleusis, "si tratta di un'opportunità che non può andare perduta".(ANSAmed). (ANSA).

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