(ANSAmed) - NAPOLI, 25 MAR - "Alle Universiadi non ho fatto
la mia migliore prestazione, ma l'importante era il messaggio
che volevo dare alle ragazze: non permettete a nessuno di
fermarvi in quello che volete fare, soprattutto perché avete il
capo coperto". E' questo il messaggio che Zahra Lari lancia dopo
la sua partecipazione alle Universiadi di Krasnoyarsk. Lei è
stata la prima atleta degli Emirati Arabi Uniti a partecipare
alle Universiadi invernali, nell'edizione che si è svolta nei
giorni scorsi nella città russa, in Siberia, un luogo
diametralmente opposto a Dubai, dove la 24enne emiratina è
cresciuta e ha imparato a pattinare. Un percorso che sembrava
impossibile ma che Zahra Lari trasforma in un esempio per tutte
le giovani donne musulmane: "Seguite il vostro cuore - dice in
un'intervista sul sito ufficiale della Fisu - e non permettete a
nessuno di fermarvi. Indipendentemente da quello che fate nella
vita ci saranno sempre persone pronte a criticarvi, quindi
dovrete circondarvi di una buona squadra di persone che vi
sostengono e alla fine centrerete i vostri obiettivi".
Una sfida che molte ragazze emiratine stanno raccogliendo,
partecipando sempre di più a sport che prima erano loro
preclusi, come il calcio, il nuoto, il taekwondo. La giovane
pattinatrice ha iniziato tardi rispetto alle sue colleghe, a
dieci anni ha imparato a pattinare, ma ha bruciato le tappe e
ora punta ai massimi livelli rompendo un tabù: è stata la prima
atleta musulmana a pattinare su ghiaccio di fronte a una giuria
internazionale indossando l'hijab, diventando anche testimonial
di un marchio internazionale di abbigliamento sportivo. "Questa
è stata una cosa incredibile - spiega Lari - ma dimostra anche
che molti brand di abbigliamento si stanno confrontando con lo
sport con l'hijab e mi sostengono". Un sostegno che l'ha
condotta alla cerimonia inaugurale di Krasnoyarsk come unica
atleta degli Eau, portandone la bandiera. "In gara non è andata
come speravo - racconta - ma ho fatto una importante esperienza.
Devo partecipare alle grandi competizioni anche per imparare a
controllare le emozioni e la pressione. Ma al di là del
risultato conta il messaggio che ho mandato da quella pista: ho
il capo coperto ma posso fare quello che voglio a livello
internazionale, è questo che voglio dire a tutte le ragazze
musulmane".(ANSAmed).
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Pattinatrice Eau, ragazze con velo non fatevi fermare
Zahra Lari,prima emiratina a partecipare a Universiadi invernali