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Giochi Mediterraneo: al via in Catalogna,re a rischio fischi

98 milioni investiti. C'è il Kosovo, non Israele e Palestina

Redazione Ansa

NAPOLI - Saranno 4.000 atleti da 26 Paesi, pronti a sfidarsi per la conquista delle medaglie in 33 discipline sportive i protagonisti della 18ma edizione dei Giochi del Mediterraneo che si apre oggi a Tarragona, in Catalogna. Ci sarà la Siria, ci sarà il Kosovo, nonostante non sia riconosciuto dalla Spagna, ci sarà per la prima volta il Portogallo, ma non ci saranno ancora una volta Israele e Palestina. C'è ovviamente l'Italia, con 415 atleti.

Nella città iberica famosa per le vestigia romane sono nati nuovi impianti sportivi in una gestazione non facile, che ha visto lo slittamento dei Giochi, previsti per il 2017 ma poi rinviati ancora a quest'anno visto che l'empasse politica in Spagna aveva bloccato i finanziamenti per i lavori. Alla fine Tarragona ce l'ha fatta anche grazie ai soldi investiti dalla regione della Catalogna che ha coinvolto nell'edizione dei Giochi anche altri 13 Comuni della zona, ma anche Barcellona, che ospiterà le gare di equitazione. Lo sprint per completare gli impianti sportivi è stato all'ultimo respiro, il 16 giugno è stata inaugurata la piscina olimpionica e mercoledì è stato tagliato il nastro del Palazzo dello Sport di Catalogna, impianto nuovissimo da 5.000 posti, uno dei fiori all'occhiello della nuova Tarragona sportiva, insieme al nuovo stadio dell'atletica leggera e alla piscina, che hanno trasformato completamente una zona della città, quella occidentale di Campclar. I tre nuovi impianti hanno raccolto la maggior parte dei fondi di Tarragona che avrà un nuovo quartiere sportivo. Alla fine, sono 98 i milioni di euro che la Spagna ha investito per la costruzione degli impianti nuovi, la ristrutturazione di quelli esistenti e l'organizzazione generale dei Giochi.

Ora tutto è pronto per l'inizio dei Giochi, in una città che in questi giorni viene ispezionata meticolosamente dal Mossos, la polizia della Catalogna, che ha controllato perfino il sottosuolo di Tarragona, entrando dai tombini: la sicurezza in città e negli altri Comuni che ospitano le gare sarà assicurata da 4.500 agenti delle diverse forze di polizie catalane e spagnole, ma anche da 1.400 agenti di sicurezza privata. Molto protetto sarà anche il villaggio degli atleti, localizzato negli alberghi a quattro stelle di Portaventura, un grade parco dei divertimenti della provincia di Tarragona. "Il presidente del Comitato olimpico internazionale (Cio) ha detto che Tarragona 2018 sarà la migliore edizione della storia, io spero che vengano ricordati anche come i Giochi della Pace, della concordia e dell'unità", ha dichiarato il sindaco di Tarragona, Josep Fèlix Ballesteros, che è anche il capo del comitato organizzatore, sottolineando come, nonostante le tensioni politiche tra la Catalogna indipendentista e il governo centrale "tutte le istituzioni si sono mantenute unite per arrivare a realizzare i Giochi", che saranno inaugurati alla presenza del Re Flippo VI di Spagna, a rischio fischi da parte dei tifosi catalani. L'unico rimpianto la mancata partecipazione di Israele e Palestina: "Sin dall'inizio - ha detto Ballestreros - abbiamo dato disponibilità a finanziare la partecipazione della Siria ma anche di Israele e Palestina, ma queste ultime due, nonostante la mediazione del Cio, non è stato possibile portarle qui". 

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