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Black Panthers, migranti giocano a calcio per riscatto

Progetto a Milano per favorire incontro tra italiani e stranieri

La squadra dei Black Panthers

Redazione Ansa

(di Syefano Intreccialagli).

 - ROMA -  Una squadra di calcio popolare di italiani e migranti porta in campo la voglia di incontrarsi e di fare amicizia. Il progetto si chiama Black Panthers FC e ne fanno parte attivisti e richiedenti asilo dei centri di accoglienza di Milano.

Il progetto Black Panthers è nato 2 anni fa dall'incontro di attivisti per diritti migranti e da richiedenti asilo di un centro di accoglienza nel nord di Milano. "I migranti avevano voglia di conoscere persone diverse dagli operatori dei centri di accoglienza", spiega all'ANSA Davide Salvadori, coordinatore del progetto. "Il calcio non è stata una cosa pensata da prima, iniziando a conoscerci ci siamo resi conto dei problemi di comunicazione di chi è in Italia da qualche mese": non tutti parlavano inglese e francese, "così calcio è stato strumento che da subito ci ha permesso di passare tempo insieme e comunicare superando barriere linguistiche che possono essere un limite. La squadra di calcio "ha riscosso molto successo", da subito hanno partecipato una trentina di ospiti dei centri, sono iniziati gli allenamenti e "abbiamo iniziato a fare amichevoli e tornei con altre squadre di calcio popolare". Per i migranti è "un modo per sfogarsi, trovandosi a vivere in condizioni difficili nei centri". (ANSAmed). Una squadra per conoscersi Kalilou è il capitano della Black Panthers. Ha 23 anni e viene dal Gambia. "Sono arrivato in Italia nel 2014", racconta all'ANSA. Per arrivare in Europa ha attraversato il Mediterraneo, dopo essere stato in Libia. Oggi vive in un centro di accoglienza alla periferia di Milano e ha un permesso di soggiorno per protezione umanitaria. "Abbiamo creato Black Panthers per fare amicizia, per comunicare. Chi partecipa può capire chi siamo noi e noi possiamo capire chi sono loro".

Kalilou ha partecipato alla fondazione della squadra. "Abbiamo vinto tante partite e anche un torneo. Vogliamo giocare, ma diverse persone della squadra sono state trasferite fuori Milano, è un problema, non so se riusciranno a continuare", spiega il capitano. Black Panthers FC è una squadra autofinanziata e portata avanti quasi interamente dai migranti stessi. Per provvedere alle spese di iscrizione al prossimo torneo provinciale organizzato da Uisp, è stata lanciata una campagna di crowdfunding online. "Abbiamo un gruppo affiatato di tifosi che ci seguono per vedere le partite", sottolinea Salvadori. Per i migranti, di almeno 10 diverse nazionalità africane, giocare a pallone è "motivo di riscatto. Sono persone messe ai margini" che tramite lo sport "imparano la lingua e si confrontano con gli italiani sullo stesso piano", in un progetto "dove non è la nazionalità che conta, ma la passione".

(Un'immagine dei giocatori della squadra. Credit: Black Panthers FC)

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