(ANSAmed) - ROMA, 30 MAG - "Quell'epiteto, infelice
senz'altro ma detto in tono goliardico, come tante altre
sciocchezze si possono dire nel corso di una conversazione
confidenziale, registrata a mia insaputa, ha fatto di me un
antisemita. Chi mi conosce sa bene quale sia il mio pensiero,
quanto io sia distante da queste accuse, la stima e l'amicizia
che vi è tra me e questa persona. Ho la sensazione di essere
caduto vittima di un'imboscata".
Lo spiega il Presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio in
un'intervista al numero di giugno del mensile dell'ebraismo
italiano Pagine Ebraiche. Tra i vari temi toccati, l'infelice
epiteto "ebreaccio" riferito a un noto immobiliarista romano che
molte reazioni sdegnate, anche nel mondo ebraico italiano,
provocò nel novembre del 2015.
"Le battute e la goliardia sono una cosa. I fatti, quelli che
veramente contano per valutare una persona, sono un'altra. Ci
tengo a essere giudicato solo su questi ultimi. Il resto -
afferma Tavecchio - lo lascio ai miei detrattori". (ANSAmed).
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Tavecchio a Pagine ebraiche, mio 'ebreaccio' uscita infelice
Ma era goliardica, ci tengo ad essere giudicato sui fatti