(ANSAmed) - NAPOLI, 8 GEN - L'esordio della Palestina, le
ambizioni dell'Arabia Saudita, la crescita del Qatar, i dubbi
della Giordania. Sono tanti i temi di interesse della 17/a
edizione della Coppa d'Asia per nazioni che si svolgerà da
domani al 31 gennaio in Australia. In primo piano c'è
sicuramente l'esordio della Palestina che per la prima volta
prenderà parte a una grande competizione internazionale per
nazioni: i palestinesi si sono qualificati vincendo la Challenge
Cup dell'associazione calcistica asiatica (Afc), un torneo tra
nazionali "piccole" che metteva in palio, appunto, un posto per
Australia 2015. Alle Maldive, i palestinesi hanno battuto il
Kirgizstan e Myanmar, pareggiando poi con i padroni di casa. In
semifinale è arrivata la vittoria sull'Afganistan prima del
trionfo contro le Filippine nella finale, che ha deciso coppa e
qualificazione al torneo continentale.
Decisivo l'attaccante Ashraf Nu'man, autore di quattro gol
nella Challenge Cup, e stella della squadra saudita dell'Al
Faisaly: anche in Australia sarà lui a condurre l'attacco
palestinese insieme agli altri giocatori che militano
all'estero, come il portiere Ramzi Saleh, imbattuto alla
Challenge Cup e che gioca in Egitto, Jaka Hbaisha, Abdallatif Al
Bahdari, Mahmoud Dhadha e Alexis Norabuena. Saranno loro a
portare in Australia la bandiera di un Paese che anche dal
calcio cerca l'affermazione e il riconoscimento internazionale:
ma al di là delle motivazioni politiche, sulle spalle del gruppo
allenato dall'ex portiere Ahmed Al Hassan, c'è tutta la passione
del popolo palestinese per il gioco calcio. Per la Palestina,
nominata dall'Afc nazionale dell'anno, però, l'impegno è
durissimo, visto che è finita nel girone con Giappone, campione
in carica e favorito per il bis, Iran e Giordania: l'esordio
sarà proprio contro i giapponesi, lunedì.
Girone duro anche per la Giordania che per la prima volta è
riuscita a qualificarsi per due edizioni consecutive della Coppa
d'Asia. Dopo aver superato brillantemente le qualificazioni,
però, la nazionale sta attraversando una crisi di risultati e ha
perso le ultime tre amichevoli prima della Coppa, contro
Bahrain, Emirati Arabi Uniti e Uzbekistan: molte le accuse che
sono piovute sulla testa dell'ex stella inglese Ray Wilkins, che
ha preso in mano la nazionale a settembre. E come se non
bastasse è arrivato anche l'infortunio del bomber Amer Shafie.
Ha cambiato ct a pochi giorni dall'inizio del torneo anche
l'Arabia Saudita che a novembre ha salutato Juan Ramon Lopez
Caro e si è affidata al rumeno Cosmin Olaroiu. Anche per i
sauditi l'avvicinamento non è stato dei migliori come testimonia
il 2-0 subito in amichevole contro la Corea del Sud, ma Olaroiu
è fiducioso: "Per 60 minuti - ha commentato - abbiamo giocato
bene e abbiamo fatto passi avanti nell'organizzazione del gioco,
anche se stiamo pagando qualcosa dal punto di vista fisico,
speriamo di recuperare al meglio". La prima partita contro la
Cina in programma sabato darà le prime risposte sulle ambizioni
dei sauditi che hanno vinto tre volte la coppa, ma l'ultimo
successo risale al 1996. In Australia fari puntati anche sul
Qatar, che deve confermare la sua crescita dopo il successo
nella Coppa delle Nazioni del Golfo e nella strada che porterà
il Paese a ospitare la controversa edizione dei Mondiali del
2022: molto dipenderà dalla vena della stella Boualem Khoukhi,
centrocampista offensivo algerino che ha scelto di giocare per
il Qatar. Curiosità anche per gli Emirati Arabi Uniti, che il ct
Mahdi Ali sta preparando per giocarsi fino in fondo le sue
chance di qualificazione ai prossimi Mondiali e punta molto
sulle due stelle dell'attacco, Ali Mabkhout e Omar Abdulrahman.
(ANSAmed).
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Calcio: Coppa d'Asia, da sogni Palestina a ambizioni saudite
Domani il via in Australia, per i palestinesi è l'esordio