(ANSAmed) - MILANO, 4 FEB - Spargere calce spenta nel
Mediterraneo, sfruttando la scia delle navi che attraversano il
bacino, potrebbe frenare l'acidificazione delle acque rimuovendo
dall'atmosfera ben 115 milioni di tonnellate di anidride
carbonica all'anno, pari a un quarto delle emissioni prodotte in
Italia. A indicarlo sono i primi risultati del progetto di
ricerca 'Desarc-Maresanus', condotto dal Politecnico di Milano e
dal Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici con il
supporto della società Amundi e la collaborazione della start-up
CO2APPS.
"Molti gruppi di ricerca hanno studiato lo spargimento di
sostanze alcalinizzanti nelle acque, ma noi siamo i primi ad
avere elaborato una simulazione modellistica dettagliata,
focalizzata sul Mediterraneo, per verificarne la fattibilità
tecnica ed economica", spiega il coordinatore del progetto
Stefano Caserini, docente di Mitigazione dei cambiamenti
climatici presso il Politecnico di Milano. Il modello matematico
ha preso in esame le migliaia di navi container e portarinfuse
che solcano ogni anno il Mediterraneo, per un totale di circa 9
milioni di ore di navigazione: sfruttando la loro scia, si
potrebbero spargere 90 milioni di tonnellate di calce spenta
(idrossido di calcio), che andrebbero a tamponare l'acidità
delle acque mimando il processo naturale che avviene quando la
pioggia dilava le rocce portando bicarbonati nel mare.
L'innalzamento del pH permetterebbe al mare di assorbire più CO2
dall'atmosfera rimuovendone 115 milioni di tonnellate all'anno,
con un costo netto di 60-90 euro per tonnellata di CO2 che in
futuro potrebbe diventare competitivo. "Dobbiamo ancora valutare
come effettuare la dispersione di calce spenta in modo da non
disturbare l'ecosistema marino - precisa Caserini - ma i
risultati di questo primo anno di ricerche sono confortanti: ci
dicono che l'alcalinizzazione del mare potrebbe funzionare,
anche se da sola non sarà sufficiente ad affrontare la crisi
climatica".(ANSAmed).
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Calce spenta per frenare l'acidificazione del Mediterraneo
Versata dalle navi, aiuterebbe a ridurre la CO2 in atmosfera