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Missione dei Giovani Naturalisti di Esapolis in Tunisia

'Entomoviaggio' tra scienza e scoperte naturalistiche

Redazione Ansa

(ANSAmed) - TUNISI, 1 OTT - Fino al 7 ottobre 2018 un gruppo di Giovani Naturalisti di Esapolis (il museo della Provincia di Padova) è in Tunisia, insieme al suo direttore dr. Enzo Moretto, e altri esperti naturalisti e specialisti, quali il dr. Roberto Battiston e il dr. Ridha Ouni per una missione finalizzata a proseguire le interessanti scoperte fatte a Lampedusa dal punto di vista naturalistico.

Dopo il viaggio a Lampedusa, i giovani del Gne hanno pubblicato un articolo scientifico sulla scoperta dei ragni cammello italiani, e nel frattempo, compiuto altre importanti osservazioni molto interessanti che hanno portato alla potenziale identificazione di altre specie nuove, anche di grandi dimensioni, sorprendentemente sfuggite fino ad oggi all'occhio della scienza. La Tunisia è stata individuata come tappa fondamentale per dare delle risposte all'origine di queste specie, dopo una ricerca fatta anche presso importanti istituzioni museali, come i musei di Storia Naturale di Londra e Parigi. Il lavoro consiste anche nel proseguire la catalogazione e descrizione di habitat unici. Il viaggio in Tunisia nasce dalla passione, dall'entusiasmo, dalla capacità, dalla competenza scientifica e dallo spirito di avventura, tipici anche delle storie e delle scoperte fatte dai grandi naturalisti esploratori dell'800, come Wallace, Bates, e dallo stesso Darwin, spiegano gli organizzatori di Esapolis (primo grande insettario d'Italia, frutto di una proficua collaborazione tra Provincia di Padova e Butterfly Arc.), sottolineando come oggi queste rinnovate esperienze dei Gne siano inoltre animate dalla curiosità di conoscenza e dalla necessità di salvare la vita sul nostro pianeta. La missione comprenderà escursioni, soprattutto crepuscolari e notturne, per individuare specie affascinanti come scorpioni del deserto e altri esseri mitici che vanno da coleotteri particolari ad alcune misteriose quanto impressionanti vipere del deserto del genere Cerastes, delle quali si cercherà di capire se ancora oggi sopravvivono in habitat miracolosamente preservatisi, come i resti di una antica savana africana, e per ritrovare eventualmente specie non ancora descritte in letteratura. (ANSAmed).

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