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Ricerca: Marina e ateneo Napoli insieme per analisi Tirreno

Apparecchi a oltre 3km di profondità. Fra un anno i risultati

I ricercatori a bordo del cacciamine Milazzo della Marina Militare impegnati nel monitoraggio delle correnti marine nel Tirreno

Redazione Ansa

(ANSAmed) - NAPOLI - La Marina militare e l'Università Parthenope di Napoli uniscono gli sforzi per monitorare le correnti e la qualità chimico-fisiche delle acque a grande profondità nel Mar Tirreno. Il progetto è cominciato nei giorni scorsi quando il cacciamine Milazzo della Marina Militare è partito da Napoli con a bordo un team di ricercatori del Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell'ateneo campano ed ha rilasciato, nel centro del Mar Tirreno, a circa 3.350 metri di profondità, alcune sofisticate apparecchiature. Gli apparecchi, tra cui un "correntometro" che misura la direzione e l'intensità delle correnti marine profonde, nei prossimi dodici mesi, registreranno e memorizzeranno dati scientifici sulle correnti e sulle qualità chimico-fisiche delle acque. La ricerca è sviluppata dalla Marina e dell'ateneo nell'ambito del progetto Bandiera "Ritmare", finanziato dal Miur. Fra circa un anno si procederà al recupero dati memorizzati in oltre dodici mesi di attività sul fondale marino.

L'attività di ricerca rappresenta, informa la Marina, un fondamentale monitoraggio delle deboli variazioni della temperatura degli strati profondi del mare. Queste informazioni hanno un'importante valenza climatica e si inseriscono in un più ampio progetto di monitoraggio di tutto il bacino coordinato dalla "Commissione Internazionale per l'Esplorazione del Mediterraneo" (CIESM) e che vede coinvolta tutta la comunità scientifica del Mediterraneo.(ANSAmed).

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