(ANSAmed) - ROMA, 03 MAG - L'offensiva israeliana nella
Striscia di Gaza ha arretrato lo sviluppo socio-economico
complessivo della Palestina di oltre 20 anni, secondo un nuovo
rapporto congiunto del Programma delle Nazioni Unite per lo
Sviluppo (Undp) e della Commissione Economica e Sociale per
l'Asia Occidentale (Escwa). I dati dell'indagine rivelano
inoltre che, dal 7 ottobre, il tasso di povertà è salito al
58,4% facendo precipitare quasi 1,74 milioni di persone in più
nella povertà.
Allo stesso tempo, il prodotto interno lordo è diminuito del
26,9%, con una perdita di 7,1 miliardi di dollari rispetto allo
scenario di base del 2023, prima della guerra. "L'ingente
perdita di vite umane, la distruzione e un forte aumento della
povertà in un periodo di tempo così breve faranno precipitare il
paese in una grave crisi di sviluppo che metterà a repentaglio
il futuro delle generazioni a venire", ha dichiarato
l'amministratore dell'Undp, Achim Steiner. Il rapporto rileva
inoltre che se la guerra dovesse continuare per altri nove mesi,
i livelli di povertà potrebbero più che raddoppiare al 60,7 per
cento, e altri 1,86 milioni di persone cadrebbero in povertà. Il
Pil diminuirebbe di un altro 29%, il che equivarrebbe a perdite
totali di 7,6 miliardi di dollari.
I dati del rapporto sono coerenti con la valutazione della Banca
Mondiale e delle Nazioni Unite, che hanno stimato i danni
diretti alle infrastrutture di Gaza a 18,5 miliardi di dollari a
gennaio 2024, equivalenti al 97% del Pil totale dello Stato di
Palestina nel 2022. (ANSAmed).
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A Gaza sviluppo economico regredito di 20 anni
Studio Onu, tasso povertà sale al 58,4%, 1,74 mln poveri in più