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Netanyahu, 'nostri delegati a Washington la prossima settimana'

Fonti a Ynet, 'il premier si è reso conto di aver sbagliato'

Redazione Ansa

(ANSAmed) - TEL AVIV, 28 MAR - Il premier Benyamin Netanyahu ha informato il Gabinetto di Guerra che invierà una delegazione a Washington la prossima settimana. Lo ha riferito il sito Ynet, confermando così quanto annunciato ieri dalla Casa Bianca. Fonti politiche che hanno parlato con Ynet hanno riferito che "Netanyahu si è reso conto di aver sbagliato" ad annullare in un primo momento l'invio della delegazione a Washington come reazione al voto di astensione degli Usa sulla risoluzione approvata dal Consiglio di sicurezza dell'Onu per il cessate il fuoco a Gaza.

Già ieri, malgrado Netanyahu fosse ancora infuriato per l'astensione degli Usa sulla risoluzione all'Onu che chiedeva il cessate il fuoco immediato a Gaza, la delegazione israeliana, dopo un tira e molla durato un intero pomeriggio, sembrava dover partire per Washington, anche se la data non era stata ancora fissata. L'ufficio del premier - ha fatto sapere la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre - ha concordato di riprogrammare l'incontro della sua delegazione con gli Usa su Rafah. La precisazione della Casa Bianca è stata diffusa dopo che in un primo tempo l'ufficio di Netanyahu aveva smentito decisamente una notizia di fonte Nbc che dava per certa la riprogrammazione della visita.

L'invio della delegazione per affrontare le criticità dell'operazione israeliana a Rafah, nel sud della Striscia dove ci sono oltre un milione di sfollati palestinesi, era stata chiesta dal presidente Biden nell'ultima, problematica, conversazione avuta con Netanyahu lo scorso 18 marzo. Ed è noto che l'amministrazione a Washington - come la comunità internazionale - sia contraria all'azione militare nella città più a sud della Striscia, a ridosso dell'Egitto.

La delegazione comunque sarà composta dal ministro per gli Affari strategici Ron Dermer e dal capo della Sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi, due fedelissimi del premier.

Incontrando ieri a Gerusalemme il senatore repubblicano della Florida Rick Scott, Netanyahu ha spiegato che la decisione di non inviare la delegazione era legato alla volontà "di mandare un messaggio ad Hamas". Poi ha ribadito di giudicare "sbagliata" la decisione Usa di non porre il veto in Consiglio di sicurezza perché ha "incoraggiato Hamas ad assumere un posizione più dura, facendo affidamento sulla pressione internazionale per impedire a Israele di liberare gli ostaggi e distruggere l'organizzazione".

Alcuni commenti di ieri sui media hanno evidenziato un possibile legame tra il dietrofront del premier e la presenza a Washington del ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant.

Lo stesso ministro ha tenuto a sottolineare che "le relazioni di sicurezza fra Israele e Stati Uniti sono forti e lo resteranno".

Poi ha confermato che Israele non si fermerà "prima di aver ripreso gli ostaggi e abbattuto Hamas". (ANSAmed).

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