Rubriche

Oppositori Siria in esilio, serve ripresa negoziati con Assad

Appello dell'Alto Comitato sostenuto per anni dalla Turchia

Recente manifestazione a Damasco contro la partecipazione del presidente siriano Bashar al Assad al summit della Lega Araba

Redazione Ansa

BEIRUT - Le opposizioni siriane in esilio, sostenute in larga parte dalla Turchia, sono tornate a chiedere nelle ultime ore la ripresa delle trattative mediate dall'Onu col governo siriano rappresentato dal presidente Bashar al Assad, sostenuto da Iran e Russia e che ha ormai ritrovato la legittimità inter-araba dopo più di dieci anni di isolamento regionale. Lo riferiscono media siriani e regionali secondo cui l'appello alla ripresa dei negoziati è giunta dall'Alto comitato per i negoziati, una coalizione di gruppi di oppositori all'estero e sostenuti per anni dalla Turchia.

Nei primi anni del conflitto armato siriano, gli oppositori in esilio sono stati apertamente appoggiati anche da Stati Uniti, paesi europei e paesi arabi del Golfo, in primis da Arabia Saudita e Qatar. Nel corso degli ultimi anni, solo la Turchia aveva mantenuto un sostegno diretto, sia finanziario che logistico. Analisti locali riferiscono che, nell'ambito del processo di normalizzazione dei rapporti tra Damasco e i paesi arabi del Golfo e nel contesto della graduale ripresa dei contatti tra governo siriano e quello turco su pressione russa, le opposizioni siriane all'estero temono di essere messe da parte nel processo politico regionale. In questo senso le opposizioni in esilio si sono incontrate nei giorni scorsi invitando alla riunione rappresentanti di Stati Uniti, Qatar, Egitto e altri paesi occidentali. All'incontro era presente anche il mediatore Onu per la Siria, l'inviato speciale Geir Pedersen.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it