Rubriche

Governo Israele offre 'ammorbidimento' della riforma giudiziaria

Netanyahu vuole calmare proteste. L'opposizione resta contraria

Redazione Ansa

TEL AVIV - Dopo aver respinto nei giorni scorsi una piattaforma di compromesso presentata dal capo dello Stato Isaac Herzog (che esprimeva anche alcune considerazioni avanzate dall'opposizione), il governo Netanyahu ha presentato ieri quello che ha definito "un ammorbidimento" unilaterale di un elemento centrale della grande riforma giudiziaria avviata a gennaio: riguarda, ha spiegato, la composizione della commissione incaricata della scelta di nuovi giudici della Corte Suprema.

Il disegno di legge approvato finora in prima lettura alla Knesset assegnava ai membri della coalizione una netta maggioranza per la nomina di nuovi giudici. Nella nuova formulazione il potere discrezionale della coalizione è stato ridimensionato, anche se viene facilitata la nomina immediata di due giudici graditi alla maggioranza. Ma questa evoluzione è stata subito respinta dai leader dell'opposizione parlamentare alla Knesset. "Questo non è un compromesso. E' anzi l'espugnazione del sistema giudiziario", ha affermato il centrista Yair Lapid. ''Se la riforma della Commissione per la nomina dei giudici passerà, ricorreremo alla Corte Suprema''.

Come lui, anche Benny Gantz ha espresso opposizione. "Faccio appello ai giudici onesti a non candidarsi alla Corte Suprema, se quella legge passerà: non accettate di essere nominati quali 'giudici della coalizione' invece che giudici dello stato d'Israele. Sarebbe per voi - ha ammonito Gantz - un marchio di infamia".

Secondo alcuni commentatori Netanyahu ha chiesto alla sua coalizione un gesto di "ammorbidimento" anche per lanciare un segnale distensivo al presidente Usa Joe Biden (che ieri, in una telefonata, ha espresso preoccupazione per la polarizzazione politica in Israele) e anche per andare incontro al grande movimento di protesta popolare che scuote il paese da settimane.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it