Rubriche

Qatar: nei cablogrammi di Rabat Panzeri 'amico' già nel 2014

Ex eurodeputato in scambi diplomatici su accordo agricolo Ue

Pier Antonio Panzeri

Redazione Ansa

BRUXELLES - I contatti tra Pier Antonio Panzeri e il Marocco sarebbero iniziati tra il 2012 e il 2014 durante le trattative sull'accordo Ue-Marocco sui prodotti agricoli. In una nota interna la Missione diplomatica del Marocco a Bruxelles commentava gli sviluppi sul voto all'Eurocamera per l'accordo agricolo tra l'Europa e lo Stato maghrebino e gli effetti sulla questione dei separatisti del Sahara occidentale, vero punto d'interesse delle pressioni di Rabat. Già in un documento del 2012 si parlava di Panzeri e delle sue posizioni diverse dal gruppo dei Socialisti.

"L'atteggiamento dei socialisti sembra meno chiaro. All'interno del Gruppo S&d viene esercitata una forte pressione contro l'accordo, sullo sfondo del suo presunto impatto sull'agricoltura europea, ma anche riguardo alla questione del Sahara", spiega la missione diplomatica in un documento destinato al Ministero degli Esteri marocchino. "Una forte corrente all'interno del S&d è però guidata dal presidente della delegazione del Maghreb, Pier Antonio Panzeri", che "spinge per la separazione tra l'accordo agricolo e la questione del Sahara Occidentale, pur promettendo un dibattito su quest'ultimo tema negli organi competenti del Pe, in particolare la Commissione Affari Esteri (Afet)", spiega il documento ora pubblicato dal portale maroc-leaks.com.

Passano due anni e siamo a settembre 2014 e Panzeri torna nelle comunicazioni interne, questa volta da 'amico'. "Il nuovo alto rappresentante Federica Mogherini, proveniente dal Pd, partito promotore della mozione contro il Marocco al Parlamento italiano, ha assunto posizioni favorevoli alla tesi dei separatisti sulla questione del Sahara Occidentale. Pertanto, è necessario agire con gli amici del Marocco (alti funzionari europei e membri del partito S&d, in particolare Gilles Pargneaux e Antonio Panzeri) per sensibilizzare su questo tema", spiega il cablogramma marocchino, prodotto a Bruxelles e diretto ancora una volta alla segreteria generale del Ministero degli Affari esteri a Rabat.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it