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Libico Al-Koni, è il momento di collaborare con l'Ue

Lavorare insieme per sicurezza e stabilità Libia e Sahel

Redazione Ansa

(ANSA) - TUNISI, 22 NOV - "L'iniziativa odierna è anche un'opportunità per comprendere cosa vogliamo dall'Ue e come possiamo lavorare insieme per la sicurezza e la stabilità dei nostri Paesi". Queste le parole del vice presidente del Consiglio presidenziale libico, Moussa Al-Koni, in apertura, a Tunisi, della conferenza regionale sulla cooperazione transfrontaliera tra Libia e Paesi del Sahel, organizzata dalla missione dell'Unione europea di assistenza alle frontiere in Libia (Eubam) - in collaborazione con il rappresentante speciale dell'Ue per il Sahel, la cellula di consulenza e coordinamento regionale (Racc).

Al Koni ha poi sottolineato l'importanza della messa in sicurezza dei confini sia per il contrasto all'immigrazione, ma anche per la "lotta al terrorismo, fenomeno che non ha orientamenti politici, né etnia, né religione, il cui unico scopo è quello di uccidere e distruggere".

Il vice-presidente libico si è rammaricato per le condizioni in cui la Libia è precipitata negli ultimi 10 anni, in particolare per "la proliferazione di armi e l'incapacità di controllare i propri confini. Molti Paesi hanno pagato il prezzo di questa instabilità. Il traffico di armi al confine con il Mali, o con il Niger, ha portato al collasso di questi Paesi", ha detto ancora Al-Koni, ricordando la morte del presidente del Ciad Idriss Déby.

Il vice presidente libico ha auspicato, inoltre, che il suo Paese possa tornare quanto prima ad avere il suo naturale ruolo storicamente positivo per l'intera regione. "Dal 2011, molte famiglie si sono trasferite dalla Libia al Niger," ha aggiunto, sottolineando che la stabilità della Libia e dei Paesi G5 Sahel è collegata. Riguardo alla migrazione clandestina, Al-Koni ha affermato che quanti entrano in Libia per intraprendere il pericoloso viaggio verso l'Europa, spesso finiscono nelle mani di trafficanti e organizzazioni terroristiche, gruppi che spesso collaborano con le organizzazioni criminali europee. "L' Europa crede di essere la prima vittima della migrazione, in realtà non è così. Non è il momento di accusarci a vicenda, ma di collaborare per trovare soluzioni condivise in quanto i Paesi del Sahel necessitano di grande sostegno" ha precisato.

All'evento partecipano le delegazioni straniere di Burkina Faso, Chad, Libia, Mali, Mauritania, Niger), dell'Ue e dei suoi Stati membri e di organizzazioni internazionali. Per l'Italia è presente l'inviato speciale in Libia, Nicola Orlando. Il vice-presidente libico è accompagnato dal capo dello Stato Maggiore Difesa di Tripoli, Mohammed El-Haddad e dall' l'advisor speciale Mohammed Lakri. Presente anche il capo della commissione Esteri della Camera dei Rappresentanti (HoR), Youssef Al-Aggouri. (ANSA).

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