(di Massimo Lomonaco)
(ANSAmed) - TEL AVIV, 23 SET - Congelata da tempo, la
Soluzione a 2 Stati ritorna evocata proprio da Israele. A
rimetterla al centro del tavolo è stato il premier Yair Lapid
davanti l'Assemblea generale dell'Onu a New York, nell'ultimo
scampolo del suo mandato prima delle elezioni del prossimo 1
novembre. Un discorso fortemente emotivo - più volte segnato
dalla parola pace, tranne che riguardo all'Iran - le cui
anticipazioni, filtrate in mattinata, hanno tuttavia trovato in
patria più critiche che consensi, anche tra i ministri del suo
stesso governo, come Aylet Shaked. Dura la reazione di Benyamin
Netanyahu: "Un discorso fatto di debolezza e di disfattismo". Ma
l'intervento sarà sicuramente apprezzato a livello
internazionale, a cominciare dagli Usa per passare all'Europa.
"Un accordo con i palestinesi, basato su 2 Stati per 2
Popoli, è - ha sottolineato Lapid al suo primo intervento al
Palazzo di Vetro - la cosa giusta per la sicurezza di Israele,
per la sua economia e per il futuro dei nostri bambini". La
condizione, ha aggiunto dopo aver detto che la maggior parte
degli israeliani, lui compreso, è a favore di quella Soluzione,
è solo una: "Il futuro Stato palestinese dovrà essere pacifico".
"Che non diventi - ha spiegato - un'altra base dalla quale si
possa minacciare il benessere e la stessa esistenza di Israele.
E che Israele abbia la capacità di proteggere la sicurezza di
tutti i suoi cittadini in ogni momento". Un evidente richiamo a
quanto succede con Gaza da quando Hamas nel 2005 ha preso il
potere nella Striscia: Lapid ha ricordato gli oltre 20mila razzi
lanciati su Israele.
Israele, ha proseguito, è pronto a togliere "da domani
mattina" ogni "restrizione" sull'enclave palestinese e ad
aiutarne l'economia. "Ad una sola condizione: basta lanciare
razzi e missili sui nostri bambini", ha precisato. Dopo aver
ricordato il successo degli Accordi di Abramo e i patti di pace
con Egitto e Giordania come volani di pace, il premier è andato
anche oltre, rivolgendosi agli altri Paesi del mondo arabo, a
partire da Arabia Saudita e Indonesia: "Venite a parlare con noi
- ha scandito - la nostra mano è tesa".
Se l'intervento è parso ad alcuni richiamare alla mente la
forza delle scelte dell'ex premier Yitzhak Rabin, ora bisognerà
vedere la reazione dei diretti interessati. In attesa del suo
intervento, Abu Mazen ha incontrato il primo ministro britannico
Liz Truss, che aveva visto prima Lapid. E proprio al premier
israeliano, Truss ha detto che Londra "valuta" lo spostamento
della propria ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme, sulla scia
degli Usa. Se avverrà - è opinione di analisti - la mossa avrà
ripercussioni evidenti. Tuttavia, a quanto sembra per ora,
'nessuno è profeta in patria'. Netanyahu - storico scettico
della Soluzione a 2 Stati e in predicato di diventare il
prossimo premier - ha denunciato in un video che l'apertura di
Lapid "danneggia il futuro di Israele". "Lapid - ha attaccato -
riporta i palestinesi sul palcoscenico mondiale e mette Israele
nella fossa palestinese". "Lapid - ha continuato - sta dando ai
palestinesi uno Stato terrorista nel cuore del Paese, uno Stato
che ci minaccerà". Furibonde le reazioni della destra
nazionalista e religiosa, che parla di resa vergognosa al
terrorismo. Il voto di novembre si esprimerà anche su questo.
(ANSAmed).
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Svolta storica Israele, Lapid all'Onu apre a Stato palestinese
Netanyahu: 'Ci danneggia'. Truss valuta ambasciata a Gerusalemme