(ANSAmed) - LONDRA, 22 SET - Il governo conservatore
britannico, sotto la nuova guida del 'falco' Liz Truss, sta
valutando la possibilità di spostare l'ambasciata britannica in
Israele da Tel Aviv a Gerusalemme, come fatto sinora fra i
grandi Paesi solo dagli Usa, in forza di una decisione presa
dall'allora presidente Donald Trump e poi non revocata da Joe
Biden. La neo premier ne ha parlato ieri a New York a margine
dei lavori dell'Onu in un faccia a faccia con l'omologo
israeliano Yair Lapid, come ha confermato oggi una portavoce di
Downing Street, affermando che la "dislocazione dell'ambasciata
è adesso sotto revisione" da parte di Truss.
I media notano come tutte le sedi diplomatiche dei Paesi
europei e occidentali che contano, Usa a parte, restino al
momento a Tel Aviv. Poiché l'Onu e la
comunità internazionale non hanno mai riconosciuto a suo tempo
l'annessione israeliana della parte est di Gerusalemme, a
maggioranza araba. Il trasferimento di quella americana deciso,
nel 2018, fu criticato dall'allora premier Tory britannica
Theresa May e seguito da disordini a Gerusalemme est e nei
territori palestinesi. Mentre è stato imitato nel tempo solo da
Honduras e Guatemala, oltre che dal Kosovo, che nel 2021 ha
aperto la sua prima ambasciata in Israele. (ANSAmed).
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Svolta Truss con Israele, Gb 'valuta' ambasciata a Gerusalemme
Su orme Trump. Lo conferma portavoce, dopo colloquio con Lapid