(ANSAmed) - TEL AVIV, 22 SET - La reazione negativa del
Likud, principale partito di opposizione, non si è fatta
attendere. "Lapid - ha affermato - vuole consegnare al nemico
lembi della Terra d'Israele. Per anni Benyamin Netanyahu è
riuscito a rimuovere la questione palestinese dall'agenda
internazionale, e in meno di un anno Lapid ha riportato invece
Abu Mazen in primo piano".
Anche nello stesso governo di transizione guidato da Lapid
(nell'imminenza delle elezioni politiche di novembre) si sono
sollevate voci critiche. "Lapid rappresenta solo se stesso con
questa presa di posizione", ha avvertito la ministra degli
interni Ayelet Shaked, esponente della destra
nazional-religiosa. "Uno Stato palestinese rappresenta un
pericolo per Israele".
Anche il ministro della giustizia Gideon Saar (leader di una
nuova formazione laica centrista) ha affermato che "uno stato
terroristico in Giudea-Samaria (Cisgiordania) minaccia la nostra
sicurezza. La maggior parte del popolo israeliano e dei suoi
rappresentanti lo impediranno".
Colto di sorpresa e del tutto contrario all'iniziativa di
Lapid anche l'ex premier Naftali Bennett: "Non c'è alcuna logica
di riportare a galla il progetto dello Stato palestinese. Siamo
nel 2022 e non nel 1993 (anno degli accordi di Oslo, ndr). Anche
i nostri amici non si aspettano da noi che facciamo compromessi
sulla nostra sicurezza e sul nostro futuro". (ANSAmed).
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Israele: opposizione e ministri contro Lapid su 'Due Stati'
Contrari nel governo Shaked, Saar e anche Bennett