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Migranti: Ue, Grecia fermi respingimenti o a rischio fondi

Commissaria Johansson ad Atene, cessino espulsioni 'violente'

Redazione Ansa

ATENE - La Grecia ha ricevuto un monito dall'Unione europea perché cessino le espulsioni "violente" di migranti dal Paese, pena il rischio di perdere i fondi europei.

Atene è quindi di nuovo sotto i riflettori con l'aumento degli interventi della sua Guardia costiera per fra fronte al numero crescente di richiedenti asilo che cercano di arrivare dalla costa turca. La politica greca nei confronti dei migranti si è notevolmente irrigidita negli ultimi tre anni, con l'avvento al potere del governo conservatore di Nuova Democrazia, ma continua a essere una delle principali destinazioni delle migrazioni attraverso il Mediterraneo da quando è scoppiata la crisi migratoria nel 2015. Spesso il tema delle migrazioni è stato oggetto di tensione e di frizioni con la Turchia.

Nell'ultimo fine settimana in tre giorni la Guardia costiera ha dichiarato di essere intervenuta in 24 episodi, con oltre 1.000 migranti coinvolti su vari gommoni, quasi tutti diretti all'isola di Lesbo, ma anche verso Chio, Samo, Kos and Rodi.

"Oggi ho incontrato i ministri del governo greco per discutere della gestione dei confini esterni, di migranti e di diritti fondamentali. Proteggere i confini esterni dell'Ue dagli ingressi illegali è un obbligo. Le espulsioni violente e illegali devono cessare subito", ha dichiarato al termine dei colloqui la commissaria Ue agli Affari interni, Ylva Johansson, che ha aggiunto che "i fondi (europei) sono collegati alla corretta applicazione dei dei diritti fondamentali dell'Unione europea".

Il ministro greco per le Migrazioni e l'Asilo, Notis Mitarakis, lo scorso mese ha dichiarato che il suo governo non permetterà l'ingresso illegale di migranti dal mare o da terra" e in un discorso agli europarlamentari Mitarakis ha detto che l'Ue deve fare di più per assicurarsi che barche e barchini attraversino il mare provenienti dalla Turchia". "La Grecia si aspetta un ruolo ancora più attivo delle istituzioni Ue, che chieda alla Turchia di onorare i suoi impegni previsti dalla Dichiarazione congiunta (con l'Ue sui migranti) , li metta in pratica, soprattutto prevenendo le partenze, evitando di spingere i migranti oltre e accettando di riprendersi coloro che non hanno diritto all'asilo", ha detto Mitarakis.

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